Niente da obiettare, nella lettera che Tiziano Ferro ha scritto al Corriere della Sera a proposito della notizia delle nozze con un altro uomo. Da tempo il noto cantante, ormai da quasi dieci anni e in una biografia in cui racconta tutta la sua vicenda, ha detto pubblicamente di essere omosessuale. E niente da obiettare neanche su questo, come dispiace sentir dire che ha dovuto soffrire ed essere discriminato per questo. Diventa invece discutibile quando affronta l’argomento della sua fede di cattolico, dicendo orgogliosamente di esserlo e facendo capire, tra le righe, quanto alla Chiesa non piacciono queste persone. “«Io sono cattolico!» ho sentito dire a tanta gente indignata di fronte alle manifestazioni a sostegno dei diritti degli omosessuali. Il problema è che in questo Paese non crediamo abbastanza in Dio. Preghiamo, ma non ascoltiamo. Aspettiamo il miracolo e negoziamo l’arrivo di una soluzione, in cambio di qualche rinuncia”, scrive. Ecco, arrivare a dire, qualunque sia l’argomento, che in Italia “non si crede abbastanza a Dio” è quantomeno presuntuoso, chiunque lo dica e perché lo dica. “Chi sono io per giudicare il prossimo?” è quello che invece dovrebbe dire ogni buon cattolico, come Tiziano proclama di essere: “Anch’io sono cattolico. Ma il messaggio che porto nel cuore è quello dell’amore universale, della carità, del soccorso reciproco, del rispetto per tutti, della compassione”. Guardiamo le opere di carità che fa la Chiesa in Italia per i senza casa, per i separati che finiscono sui marciapiedi, per i bambini, per i migranti: senza l’impegno della Chiesa lo Stato sarebbe in ginocchio, la gente disperata e morta di fame. Guardiamo la realtà tutta e non solo il nostro particolare, prima di sparare giudizi.
TIZIANO FERRO E QUEL “SONO CATTOLICO”. UN “DIO SIMPATICO”
Poi, se vogliamo andare fino in fondo, guardiamo anche cosa vuole dire essere cattolici, come il cantante proclama di essere. È un impegno che si chiama anche obbedienza, anche quando non si è sempre d’accordo. Non significa prendere soltanto le parti che ci piacciono e contestare quelle che sentiamo non corrisponderci. Attenzione: è un impegno libero, nessuno obbliga a essere cattolici. Ma Ferro parla di “un Dio simpatico”, parla di miracolo “tutte le volte che una cosa riesce meglio di come te l’aspettavi”. Insomma, un Dio fattorino postale che va bene quando tutto ci va bene e che dovrebbe anche dire sì a ogni nostro desiderio ad esempio riconoscere l’omosessualità perché io sono omosessuale. Davvero miracolo è quando tutto va bene, anzi meglio? Facile essere cattolici in questo modo, chiediamo a quei cristiani che conservano la fede anche quando sono perseguitati, uccisi, messi in galera. È vero, la Chiesa ha fatto e ancora fa cose terribili contro gli omosessuali, ma le cose stanno cambiando. C’è in corso un dibattito forte, ci sono discussioni e aperture, ma ci sono anche le fondamenta della fede che non possiamo girare a nostro piacimento. Caro Tiziano Ferro, l’omosessualità è sempre esistita e anche i cattolici omosessuali. Ma molti di loro si sono posti la domanda: vengono prima il mio io e le mie soddisfazioni o quello che la Chiesa, per il nostro bene, raccomanda? Il Dio fai da te non ha mai avuto vita lunga, prima o poi si rivela un inganno. Buona fortuna. Ps. curiosità: come mai sono sempre i ricchi, i vip insomma, a poter fare quello che vogliono e dicendo quello che vogliono? Quanti altri gay, o anche semplici cattolici, non possono apparire sulle pagine di un importante quotidiano nazionale, a dire la loro?