L’uso del Tocilizumab nei pazienti affetti da Covid-19 non produce alcun beneficio. Lo rende noto l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), annunciando che è terminato anticipatamente lo studio randomizzato per valutare l’efficacia di questo farmaco. Erano stati arruolati 126 pazienti, un terzo della casistica prevista, ma lo studio non ha evidenziato alcun beneficio nei malati trattati né per quanto riguarda il decorso della malattia né riguardo la sopravvivenza. Il farmaco era stato somministrato in fase precoce rispetto alla terapia standard nei pazienti con polmonite da Covid-19 che richiedevano assistenza ospedaliera, ma non procedure di ventilazione meccanica invasiva o semi-invasiva. Nei pazienti che si trovano in una fase meno avanzata della malattia lo studio «può considerarsi importante e conclusivo», invece in quelli di maggiore gravità «si attendono i risultati di altri studi tuttora in corso».
TOCILIZUMAB, AIFA: “NESSUN BENEFICIO”
Lo studio sul Tocilizumab citato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è stato promosso dall’Ausl – Irccs di Reggio Emilia, con principal investigators i professori Carlo Salvarani e Massimo Costantini, ed è stato condotto con la collaborazione di 24 centri. Si tratta del primo studio randomizzato concluso a livello internazionale su questo farmaco, realizzato interamente in Italia. L’Aifa segnala che dei 126 pazienti esaminati 3 sono stati esclusi dopo aver ritirato il consenso. Quindi, l’analisi dei 124 pazienti restanti ha evidenziato una percentuale simile di aggravamenti rispetto a coloro che hanno ricevuto la terapia standard. Nessuna differenza rilevante è emersa nel numero totale di accessi alla Terapia intensiva e nella mortalità a 30 giorni. L’Aifa quindi precisa che il Tocilizumab va considerato come un farmaco sperimentale, il cui uso va limitato nell’ambito degli studi clinici randomizzati.
ASCIERTO: “TOCILIZUMAB FUNZIONA SU MALATI GRAVI”
Non è del tutto d’accordo Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli. «Sarei cauto nell’affermare che questo farmaco non funziona, a causa di una serie di limitazioni che riguardano lo studio in questione, che è giunto a conclusioni già note, su pazienti non gravi. Nei pazienti con forma più severa, il tocilizumab funziona e noi lo stiamo dimostrando», ha dichiarato all’AdnKronos Salute. Ascierto ha usato per primo questo farmaco anti-artrite reumatoide a Napoli nel trattamento della polmonite interstiziale da Covid-19, intuendo che potesse frenare la “tempesta citochinica”. È questa la chiave che possiede il Tocilizumab. «Se non c’è, il farmaco non funziona. Questo medicinale, in fondo, viene studiato proprio per trattare questa complicanza e non serve per prevenirla». Dagli studi di fase 3 potranno arrivare maggiori informazioni.