La notizia è certa, anche se saranno necessarie ulteriori sperimentazioni per conferirle del tutto i crismi dell’ufficialità: secondo uno studio condotto in Francia da parte del professor Xavier Mariette, il farmaco Tocilizumab sarebbe efficace contro il Coronavirus. Come rivelato dall’Assistance Publique-Hôpitaux de Paris, i risultati preliminari sono promettenti: questo anticorpo monoclonale, solitamente utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide, sembra davvero aiutare i pazienti gravi a superare la tempesta di citochine e la deleteria reazione eccessiva del loro sistema immunitario, che a volte si verifica dopo sette-dieci giorni dall’infezione da Covid-19. Al termine di uno studio randomizzato (con un gruppo di controllo) e avviato il 27 marzo su 129 malati affetti da disturbi respiratori acuti, i ricercatori dell’AP-HP, in collaborazione con Inserm e il consorzio REACting, hanno notato un netto e inequivocabile miglioramento dei pazienti sottoposti a tale trattamento, con un decremento fra i pazienti trasferiti in terapia intensiva e deceduti a causa dell’infezione.
“TOCILIZUMAB EFFICACE CONTRO IL CORONAVIRUS”: SERVONO ALTRI TEST
Tuttavia, è ancora presto per asserire senza timore di smentita che il Tocilizumab sia il vero alleato contro il Coronavirus. Anche perché sortisce effetto soltanto sui casi più acuti: “Il farmaco risponde alle esigenze di solo il 5-10% dei pazienti infetti, ma che sono tra coloro più a rischio di essere sottoposti a respirazione artificiale o di morire”, ha confermato il professor Xavier Mariette, che coordina lo studio. In questa fase i ricercatori non hanno osservato effetti collaterali negativi nei pazienti che hanno ricevuto l’immunomodulatore e questo, ovviamente, lascia ben sperare per l’eventuale adozione futura del trattamento negli ospedali. La direzione sanitaria dell’AP-HP, pur mantenendosi cauta nelle dichiarazioni, ha faticato a contenere il proprio entusiasmo: “Questo è il primo farmaco testato per il quale si osserva un effetto significativo in uno studio clinico”, hanno dichiarato nella serata di lunedì 27 aprile 2020 i suoi vertici, affrettandosi però ad aggiungere che serviranno ulteriori studi clinici per confermare l’efficacia di questo trattamento.