LA SENTENZA CHOC (E LAICISTA) DELLA CORTE DI BORDEAUX SULLA STATUA DELLA MADONNA

Non è la prima volta e non sarà purtroppo neanche l’ultima nella Francia attenta al minimo dettaglio sul fronte “laicità” (o, visto il caso in questione, dovremmo meglio chiamarlo laicismo). La Corte amministrativa d’Appello di Bordeaux ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré di rimuovere dal suolo pubblico cittadino una statua raffigurante la Madonna: situata nel mezzo di un incrocio, la statua dedicata alla Vergine Maria ai sensi della legge sulla separazione dei beni di Chiesa e Stato (del 1905!) deve essere immediatamente essere tolta. Con una legge in anticipo di 120 sulla “moda” della cancel culture, lo Stato francese – secondo quanto diffuso dalla France Press e riportato anche da Le Figaro – pressa sul piccolo Comune affinché metta in atto la sentenza d’appello di una lunghissima controversia legale iniziata nel 2020.



Danneggiata 3 anni fa dopo un incidente d’auto, la statua venne fatta ricostruire identica dal Comune vicino Bordeaux nello stesso spazio pubblico dove sorgeva prima: la Libre-pensée 17, una associazione “in difesa della laicità”, ha avviato addirittura un’azione legale per chiedere la rimozione della statua della Madonna in quanto in contrasto con la legge di inizio Novecento. «Polemica ridicola, la statua è parte del patrimonio storico, è più un memoriale che una statua religiosa», aveva tuonato nel 2020 il sindaco Jean-Paul Héraudeau. Già la prima sentenza aveva “attaccato” la statua della Madonna, ma negli scorsi giorni il tutto viene confermato dal tribunale amministrativo: «il comune di La Flotte-en-Ré non aveva alcuna intenzione di esprimere una preferenza religiosa» nell’installare nel 2020 la statua in quella piazza, scrivono i giudici, eppure «la figura della Vergine Maria è una figura importante nel cristianesimo, in particolare nella religione cattolica, e che la statua stessa presenta un carattere religioso».



IL LAICISMO IN FRANCIA E IL CONTRASTO DELLA CHIESA (E NON SOLO)

Come racconta il “Giornale”, la statua della Madonna situata nel piccolo comune di 2800 anime nella regione della Charente-Maritime, è stata realizzata dopo la seconda guerra mondiale «per una famiglia grata di vedere un padre e un figlio tornare vivi dal conflitto». Esposta in origine in un giardino privato, poi in seguito donata al Comune che l’aveva installata nel 1983, ora sembra “spacciata” e potrà essere salvaguardata solo da un ulteriore eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Oltre al fronte pressoché comune dei cittadini in sostegno al loro monumento, sono tutt’altro che concordi i pareri politici nazionali in Francia sulla decisione di rimuovere la statua della Madonna.



«La Corte d’appello di Bordeaux ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré di eliminare dallo spazio pubblico una statua della Vergine Maria. Ancora una volta, dei giudici si rendono complici di associazioni gosciste che vogliono distruggere le radici cristiane della Francia. Vergogna!», scrive sui social il deputato del Rassemblement national Nicolas Meizonnet. Il presidente di Generazione Z, Stanislas Rigault difende la statua della Madonna «A Bordeaux, il tribunale ha ordinato al comune di La Flotte-en-Ré di rimuovere dal pubblico dominio una statua della Vergine Maria. Ovviamente ci opporremo!». Come nel caso recente della Statua di San Michele in Vandea o nel più lontano contrasto tra il Consiglio di Stato francese e il comune di Ploermel sulla croce sopra la statua di Papa Giovanni Paolo II, il tema del laicismo imperante di Francia vede spesse volte una maggioranza di cittadini anche non per forza “professante” che combatte per difendere le radici della propria cultura. Ma il desiderio della cultura secolarizzata è quello di “appiattire” tutto in nome del “rispetto di tutti”, con la risultanza che però radici e cultura cristiana viene messa ogni giorno alla “gogna” rischiando nel medio-lungo periodo di venir spazzata via della “cancel culture”. Anzi, della “supprimer la culture” visto la provenienza…