Una richiesta particolare quella effettuata dall’acquario di Tokyo: una videochiamata con le proprie anguille. Già, proprio così, perché vista l’epidemia da coronavirus, gli acquari sono rimasti deserti, e secondo gli organizzatori tale situazione rischia di essere compromettente per i pesci al loro interno, a cominciare dalle anguille, che invece devono abituarsi alla presenza delle persone, dei visitatori. Di conseguenza sono state organizzate delle chiamate via Face Time, la nota applicazione iPhone, per aiutare appunto le povere anguille impaurite. La decisione è stata presa da quando è cambiato il comportamento di questi piccoli pesci simili ai serpenti, che con l’inizio della quarantena, hanno iniziato ad avere paura delle persone che si avvicinavano, nascondendosi da esse. Una situazione che rischia di complicare il lavoro dei custodi, che invece devono essere in grado di ispezionare le stesse anguille, per monitorare il loro stato di salute, nonché quello di riproduzione.
TOKYO, ANGUILLE TIMIDE: UN PESCE MOLTO POPOLARE IN GIAPPONE
Così, come riportato da Sciencealert.com, i gestori dell’acquario hanno optato per una soluzione inusuale come quella di una videochat con le piccole anguille. Sono state così installate cinque camere nei pressi degli acquari dedicati, e chiunque può “videochiamarle” attraverso il proprio iPad o iPhone fra le ore 10:00 e le 14:00, ora locale. Alle persone viene gentilmente chiesto che la telefonata duri non più di cinque minuti, di modo che altri utenti possano videochiamare le anguille, e permettere agli stessi pesci di abituarsi meglio agli umani. Quella che potrebbe sembrare una stravaganza in Italia, in Giappone è quasi normalità visto che le anguille sono molto popolari nella nazione del sol levante. Basti pensare che una coppia si è sposata nel 2014 all’Acquario di Sumida di fronte alla zona delle anguille, mentre l’11 novembre è stato istituito il giorno dedicato a questo abitante dell’acqua.