È uscito finalmente: come promesso e rilanciato da spot e pubblicità di quasi due mesi il nuovo film “Tolo Tolo” di Checco Zalone (scritto a 4 mani con Paolo Virzì) segna l’esordio alla regia del comico-showman pugliese, ponendo fine a settimane di “critiche” preventive per un film come sempre molto chiacchierato ancor prima di essere visto. Così è Checco Zalone, abilissimo nel “presentarsi” e abilissimo anche nello svincolarsi da “schemi” costruiti a livello politico e culturale sia contro che a favore del vero titolo sul quale punta fortissimo il cinema italiano per il 2020. Già lo scorso anno è stato molto positivo, rispetto ad un 2018 “nerissimo” per le sale italiche: ma con Zalone in rampa di lancio, l’attesa per i prossimi 2mesi sono di fare bottino pieno esattamente (se non più) di quanto fatto dalla sua penultima fatica cinematografica, “Quo Vado”. La trama è semplice, quantomeno nella prima parte, salvo poi andare a “complicarsi” nella seconda assai più movimentata ed “esotica”: Checco Zalone rifiuta il reddito di cittadinanza e apre un sushi restaurant ma, dopo l’entusiasmo iniziale, il tentativo fallisce amaramente e decide così di fuggire dai creditori e dal fisco “là dove è possibile continuare a sognare”. Checco va in Africa dove però una guerra improvvisa lo costringe, paradossalmente, ad emigrare: in Italia? No, «vado in uno di quei Paesi europei in cui le tasse e la burocrazia sono meno pressanti». A seguirlo nel viaggio – e nel film a tutto tondo – la bellissima Idjaba e il piccolo Doudou, forse il vero personaggio-protagonista di questo grande titolo atteso da tre anni per i fan di Luca Medici, in arte Checcho Zalone.



TOLO TOLO, LA “RECENSIONE” SUL FILM DI CHECCO ZALONE

L’effetto sui cinema di tutta Italia è immediato: la programmazione di “Tolo Tolo” è praticamente estesa a tutte le sale del Bel Paese, con repliche anche fino a notte fonda in tutti i principali botteghini da Nord a Sud. Il consiglio è sempre di osservare sui siti specifici dei vostri cinema preferiti per trovare orario e location esatta della proiezione dell’ultimo film di Checco Zalone: vedrete che è molto facile questa volta, praticamente ad ogni ora – almeno nelle prime due-tre settimane – potrete trovare l’inizio del film di Checco. 4 film sempre con escalation incredibile di successo: Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a Catinelle, Quo Vado e ora appunto Tolo Tolo, la grande “sfida” di Zalone che sbarca al cinema senza il fidato regista Gennaro Nunziante ma con una storia riadattata e girata a 4 mani con il grande Virzì. «Non ho visto l’inverno per due anni, ero in Kenya, con 50 gradi. Mi sono rimaste dentro le emozioni del viaggio. L’incontro con un bambino in un villaggio, Nassor Said Birya. Era tra quelli che si avvicinavano per chiederti le caramelle, ma era il più vispo, il più brillante. Aveva gli occhioni e il fare dell’attore. Ho tirato fuori il telefonino, ho trovato per caso un interprete e con quel bambino ho provato la scena in cui vende Dolce e Gabbana. All’inizio non sapeva neanche quel che diceva. Alla fine del film ho capito una delle cose più importanti dell’essere regista: saper scegliere una faccia. In quel caso ci sono riuscito», spiega oggi a Repubblica il mattatore, attore e ora anche regista. Qui trovate la “recensione” che dalla politica si allarga fino alla trama del particolarissimo film-commedia pronta a sbancare tutti i botteghini: quello che è certo è che, tra politicamente “scorretto” e attacchi social, tra pro-contro immigrazione, tra anti e pro Checco, l’operazione “lancio” del nuovo film di Zalone è stata completata a pieni voti.

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