Il parlamento europeo ha fatto sapere di aver revocato l’immunità a quattro eurodeputati polacchi esponenti di destra per un presunto incitamento all’odio nei confronti degli immigrati musulmani in occasione di una campagna elettorale risalente al 2018. Durante il voto che si è tenuto nella giornata di giovedì scorso, 9 novembre, è stata così tolta l’immunità parlamentare a Patryk Jaki, Tomasz Piotr Poręba, Beata Mazurek e Beata Kempa. Proeba e Mazurek provengono entrambi dal partito nazionalista-conservatore polacco Diritto e Giustizia (PiS), mentre Jaki e Kempa appartengono al partito cattolico-nazionalista Alleato del PiS. Festa.
Interpellati sulla revoca nessuno ha risposto alle domande, ne tanto meno sul loro presunto incitamento pubblico all’odio a seconda delle differenze nazionali, etniche e religiose. Hanno invece usato la propria pagina X, ex Twitter, per esprimere le proprie rimostranze: “Lo chiamano ‘incitamento all’odio’ e vogliono condannarci per l’articolo 256 del codice penale, che è punibile con tre anni di prigione”, le parole di Jaki, sottolineando che in caso di condanna non potrebbe candidarsi alle elezioni. Kempa ha aggiunto: “Stanno togliendo le immunità alla libertà di parola!”, mentre Mazurek ha scritto: “Vogliono condannarci per i nostri gusti. Questa è una chiara dimostrazione di arroganza e di derisione della legge e della libertà, i fondamenti della democrazia”, ha scritto.
TOLTA IMMUNITÀ A 4 EURODEPUTATI PER INCITAMENTO ALL’ODIO RAZZIALE: I FATTI RISALIREBBERO AL 2018
Secondo eurobserver, i reati commessi dagli stessi quattro eurodeputati farebbero seguito ad uno spot pubblicitario che di fatto descriveva i richiedenti asilo musulmani come criminali e stupratori.
Sulla vicenda si è espresso anche il premier ungherese, Viktor Orban, che si è schierato dalla parte dei 4 polacchi, scrivendo su X: “Un attacco terroristico burocratico contro la libertà di parola: il Parlamento europeo ha revocato l’immunità a quattro deputati del PiS per essersi espressi contro l’immigrazione clandestina. L’inizio della fine… Buongiorno Europa!”.