Cacciare Tom Brady da un parco pubblico? Fatto: potrà dirlo un’inserviente di Tampa, in Florida, che probabilmente non è troppo contenta dell’accaduto ma ha dovuto seguire la procedura sanitaria, messa in atto in tutta la città come contenimento del Coronavirus. Tom Brady è stato protagonista assoluto della offseason NFL: dopo 20 stagioni, sei Super Bowl vinti, 4 MVP della partita per il titolo e 3 di regular season – oltre a innumerevoli altri riconoscimenti – il quarterback che ha cambiato la storia della lega americana di football (ironicamente era stato scelto con la chiamata numero 199 al sesto giro del draft, oggi sembra quasi una blasfemia sportiva) ha annunciato a metà marzo che non avrebbe rifirmato per i New England Patriots, la squadra per la quale ha giocato per tutta la carriera, e il giorno stesso ha annunciato su Twitter l’accordo con i Tampa Bay Buccaneers. Biennale da 50 milioni di dollari, con la missione di riportare la squadra al Super Bowl che manca dal 2002 (unico giocato, e vinto).



TOM BRADY ALLONTANATO DA UN PARCO

Brady si è già trasferito dal New England alla Florida, ed evidentemente la voglia di farsi trovare pronto per quando si tornerà a giocare è tanta: la stagione ufficiale della NFL inizia a settembre, con l’isolamento per il Coronavirus le date potrebbero slittare ma il quarterback ovviamente sa di avere un compito da svolgere e in più, non essendo più un giovincello (compirà 43 anni in agosto), arrivare al 100% della condizione non è più immediato. Così, anche se presumibilmente la sua abitazione gli consentirebbe di allenarsi in maniera comunque efficace ed efficiente, Brady ha pensato bene di uscire e recarsi in un parco per correre un po’. A uno degli ingressi però è stato fermato: l’amministrazione comunale ha disposto la chiusura di tutte le aree verdi di Tampa, ponendo degli addetti alle entrate per fare in modo che la misura contenitiva sia rispettata. Anche una leggenda dello sport come Tom Brady ha dunque dovuto fare marcia indietro, e tornare a casa.



L’episodio è stato poi citato dal sindaco della città, Jane Castor: la quale nel corso di una diretta Facebook lo ha utilizzato per certificare come a Tampa non si facciano distinzioni rispetto allo “status” del singolo cittadino, e intimando agli abitanti di rimanere isolati in casa e, qualora in strada per estrema necessità, distanziati secondo le direttive. La vicenda si è chiusa con il tweet ufficiale della città della Florida, in risposta al video che riportava il racconto dell’accaduto: “Scusa Tom, i nostri Tampa Bay Buccaneers e noi non vediamo l’ora di accoglierti con grandi sorrisi… fino ad allora, resta a casa quanto possibile per aiutare ad appiattire la curva”. Intesa, naturalmente, come la curva dei contagi: il quarterback non ha replicato, ma siamo sicuri che abbia recepito il messaggio e non ne abbia assolutamente fatto un dramma.

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