Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena, è stato bollato dagli attivisti pro-Palestina come “Suprematista bianco, razzista, colonialista”. Un episodio riportato da Libero e Il Giornale e che ha fatto il giro del web nelle ultime ore alla luce anche di un video pubblicato su X, ex Twitter, in cui si nota appunto la contestazione a Tomaso Montanari “uno che si è sempre considerato un paladino dell’antirazzismo e delle battaglie progressiste in genere”, aggiunge Il Giornale. A contestarlo sono stati alcuni manifestanti pro-Gaza che sono intervenuti in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del suo ateneo.



Nel filmato in questione, che trovate qui sotto, si vede Montanari con dei filopalestinesi in uno scambio di battute dopo che gli stessi Pro-Gaza avevano interrotto l’intervento del ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, che era giunta a Siena per inaugurare l’anno accademico. L’esponente del governo Meloni aveva provato a rispondere con il dialogo a insulti e slogan, ma invano, impossibilitata a confrontarsi con gli stessi manifestanti. La protesta non ha quindi risparmiato nemmeno Tomaso Montanari, colpevole secondo chi protestava di non aver aderito al boicottaggio delle università israeliane. In seguito lo stesso Montanari ha pubblicato un post social per chiarire la propria posizione: “Nel mio discorso da rettore, pronunciato di fronte alla ministra dell’Università e alle autorità, ho detto che ‘tutta la nostra comunità accademica chiede un immediato cessate il fuoco a Gaza’…”, aggiungendo di non aver aderito al boicottaggio delle università israeliane per “senso di autonomia”.



TOMASO MONTANARI CONTESTATO DAI PRO-GAZA: LA SPIEGAZIONE DEL PROF

Il professore ha spiegato che le università “sono sempre luoghi di dissenso da tutelare e promuovere, anche (anzi, soprattutto) in una situazione terribilmente compromessa come quella, con una strage che rischia di avvicinarsi ogni giorno di più a un genocidio”. E ancora: “Quando mi è stato detto che gli agenti avrebbero identificato i contestatori (rimasti nell’atrio), ho abbandonato la cerimonia per chiedere loro di non farlo. E a domanda esplicita della Digos, ho risposto che l’Università non aveva alcuna intenzione di sporgere denuncia, nonostante che io fossi stato definito ‘suprematista bianco, razzista, colonialista’…”.



Tomaso Montanari ammette di capire profondamente la sofferenza del popolo della Palestina, non volendo giudicare chi “arriva a sbagliare clamorosamente obiettivo, e non è disposto a discutere il senso profondo delle argomentazioni contro ogni boicottaggio universitario. Credo solo che sia una strada sbagliata, miope, a suo modo inutilmente violenta”, ha concluso.