Tomaso Trussardi, ex dolce metà di Michelle Hunziker, è intervenuto ai microfoni del podcast “La Milanese” del “Corriere della Sera”, sulle cui colonne oggi campeggiano le parole pronunciate dallo stilista, il quale ha innanzitutto ricordato che suo padre era solito asserire che Milano ha donato a Trussardi il mondo, perché attraverso la città del Duomo il brand si è fatto conoscere ovunque. Poi, un tuffo a ritroso nel tempo: “Già negli anni ’70-’80 si sfilava in Fiera… Tutti gli stilisti, da Armani a Valentino, Missoni, Ferré, Fiorucci, Krizia, insomma tutti i celebri dell’epoca avevano già creato una sorta di consorzio, che poi divenne la Camera nazionale della moda milanese. Già allora a Milano si poteva vedere in anticipo cosa sarebbe successo nella moda di alto livello”.



Oggi invece, a giudizio di Tomaso Trussardi, il calendario è troppo compresso: “La stampa arriva, c’è un parterre, si invitano delle celebrity che fanno immagine. Ma se si dovesse ricreare una moda oggi, secondo me la sfilata non sarebbe più un momento apicale, ci si inventerebbe qualcos’altro”. Rimane intatto, però, non soltanto il fascino (e il buon gusto) della città, ma anche la bellezza delle donne milanesi: “Sono belle senza sforzo – ha detto Trussardi –. Un po’ trasandate, però curate, indossano dei capi pregiati, ma senza sfarzo. Quindi le noti, se le vuoi notare”.



TOMASO TRUSSARDI: “ESSENDO SINGLE, POSSO PERMETTERMI DI GUARDARE LE DONNE MILANESI…”

Peraltro, Milano, ha raccontato Tomaso Trussardi nel podcast pubblicato dal “Corriere della Sera”, ingloba in sé un tacito dress code anche per l’uomo: “Piace molto l’abito classico, un dettaglio sopra le righe dà subito fastidio, magari un rever a lancia un pochino sparata anni ’70… Io sono esattamente così: jeans, camicia, magari un blazer, un golfino. Io ci mischio la pelle, perché venendo da un’azienda che dal 1911 fa pelle, per me la giacca di pelle, il bomber, il biker, la camicia in crosta sempre nei colori più classici, quindi il testa di moro, sono irrinunciabili”.



La donna milanese invece non rinuncia alla scarpa bassa durante il giorno, però “essendo single posso permettermi di guardare – ha evidenziato Trussardi –. Sto vedendo delle milanesi con dei tacchi importanti e sappiamo tutti che il piede è dicotomico. Piace o non piace. Io faccio parte della prima categoria e quindi, quando vedo una bella decolleté e un bel piede, sono felice”.