Pochi giorni fa – precisamente il 12 di settembre – è morto il cantante country Tommy Cash, più volte premiato ed inserito nella celebre Top 10 di Billboard grazie ad alcuni successi intramontabili, nonché fratello minore dell’ancor più famoso Johnny Cash: a dare l’annuncio, in ritardo di un paio di giorni rispetto al decesso, è stata la pagina Instagram ufficiale del Johnny Cash Museum – che raccoglie tutte le memorabilia dedicate al famoso e compianto artista – che non ha rilasciato ulteriori dettagli sulle cause della morte.



Tutto ciò che sappiamo è che Tommy Cash si è spento all’età di 84 anni (avvalorando l’ipotesi che non si sia trattato di un fortuito caso, quanto piuttosto del normale epilogo di una vita trascorsa sui palchi di tutto il mondo), mentre non sappiamo neppure se abbia lasciato moglie o figli su questa terra: di certo c’è che si sposò una prima volta nel 1961 con Barbara Ann Wisenbaker, per poi divorziare qualche anno più tardi, risposarsi con Pamela Yvonne Dyer, divorziare ancora e sposarsi per la terza (ed ultima) volta con Marcy J. Benefield.



La vita e la carriera di Tommy Cash: dai primi passi al successo musicale

Più interessante (invece) la vita e – soprattutto – la carriera di Tommy Cash perché in questo caso sappiamo che nacque il 5 aprile del 1940 nella piccola cittadina di Dyess in Arkansas: era l’ultimo di 8 figli (quattro fratelli e tre sorelle) ed era più giovane del già citato di Johnny di sette anni e qualche mese; mentre la sua passione per la musica si sviluppò fin dalla più tenera età, tanto da formare il primissimo gruppo della sua vita mentre frequentava il liceo.

Ottenuto il diploma, come moltissimi suoi coetanei anche Tommy Cash si arruolò nell’esercito americano tenendosi al contempo impegnato – in questo caso, seguendo l’esempio del fratello maggiore – come deejay della radio dell’esercito: per trovare i suoi primi veri successi dobbiamo spostarci al 1968 quando per un pelo non rientrò nella top 40 Billboard con la sua ‘The Sounds of Goodbye‘, per poi raggiungere la top 10 l’anno successivo con ‘Six White Horses‘ e – ancora – nel 1970 con ‘One Song Away‘ e ‘Rise and Shine‘.