Toni Capuozzo, il celebre giornalista ed inviato di guerra del TG5, ha recentemente parlando dell’Ucraina e del conflitto con la Russia sulle pagine della Verità. Le due potenze, secondo lui, sono “a un bivio: da un lato, ciascuno dei due contendenti cercherà di conquistare terreno per potersi sedere a un futuro, e auspicabile, tavolo di pace in una posizione di forza; dall’altro, c’è il rischio di un’intensificazione del conflitto, che potrebbe condurre verso una vera e propria guerra mondiale“.



Tuttavia, Toni Capuozzo non crede che a breve ci sarà veramente un’offensiva: “Mi sembra che ci sia già, anche se non così eclatante”. Mentre, di contro, “l’Occidente e gli Stati Uniti stanno armando in modo massiccio l’Ucraina con lo scopo di mettere sotto minaccia i territori in mano russa”, anche se sugli aiuti ritiene che comunque l’Europa “procede ancora in ordine sparso” dimostrando una certa divisione nei confronti degli Stai Uniti. Una circostanza che, secondo Toni Capuozzo, andrebbe a genio a Putin, e di cui “la storia dei Leopard è emblematica. La Germania si è trovata con le mani nel sacco mentre gli altri hanno risposto in modo risibile”.



Toni Capuozzo: “Guerra in Ucraina? Basta con la propaganda”

In merito alla guerra in Ucraina, inoltre, Toni Capuozzo ritiene anche che “nessuno vuole sostenere un’avventura bellica che viene raccontata con tutte le sirene della propaganda. Tutta la grande informazione ha cercato di persuaderci che Putin avesse pochi mesi di vita, che al Cremlino fossero sul punto di buttarlo giù, che le sanzioni avrebbero fiaccato l’economia russa, che la convinzione con cui gli ucraini combattono per difendersi sarebbe stata decisiva”, ma nulla sarebbe stato vero.

E l’Italia, che secondo Toni Capuozzo negli anni si è affermata “come una forza di mediazione”, in tutto questo, improvvisamente si è trasformata “in un Paese che alimenta lo sforzo bellico. Se l’obiettivo iniziale era sostenere la resistenza per arrivare al tavolo dei negoziati nel più breve tempo possibile, il fallimento è sotto gli occhi di tutti”. “Buona parte del giornalismo italiano in Ucraina”, conclude Toni Capuozzo, “è embedded in una sola parte del fronte. Abbiamo una versione, di cui non mettiamo in dubbio la veridicità, ma è il racconto di una sola faccia della luna. Il giornalismo si è arruolato e ha scelto una parte, dimenticando che ci sono le ragioni e i torti”.