Fra le notizie principali degli ultimi giorni vi è senza dubbio quella riguardante il mandato d’arresto per crimini di guerra nei confronti di Vladimir Putin, presidente della federazione russa. Ad emetterlo è stato il tribunale dell’Aja dopo un’indagine durata circa un anno, a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Putin viene accusato, assieme ad alcune figure di fiducia, di aver deportato dei bambini dall’Ucraina alla Russia e per questo la corte di giustizia europea ha emesso un mandato di cattura internazionale (in totale sono 123 i Paesi dove il presidente russo è ricercato).



Una decisione che però ha fatto storcere il naso al giornalista Toni Capuozzo, con alle spalle una lunga carriera sul fronte di guerra, e che è noto per le sue posizioni a volte controcorrente. Da quando è scoppiato in particolare il conflitto in Ucraina, più di un anno fa, l’inviato Mediaset non si è mai risparmiato nei suoi giudizi e lo stesso ha fatto anche ieri sera, in occasione dell’ultima puntata del talk show di Rete Quattro, Quarta Repubblica, condotto da Nicola Porro.



TONI CAPUOZZO E IL MANDATO D’ARRESTO DI PUTIN DA PARTE DEL TRIBUNALE DELL’AJA

Parlando proprio del mandato di cattura internazionale verso Putin, Toni Capuozzo lo ha definito un atto di guerra, con il rischio quindi che il conflitto, invece, di arrivare ad un epilogo, alla parola fine e pace, possa perdurare ulteriormente. “Quello della corte di giustizia europea – dice senza troppi giri di parole Capuozzo – è un atto di guerra prolungata”.

Quindi il giornalista aggiunge, rincarando la dose: “Ha il sapore di uno sfregio sull’avversario”, e come avversario è inteso appunto Vladimir Putin. Tra l’altro, non va dimenticato che sia la Russia quanto gli Stati Uniti così come molte altre nazioni al di fuori dell’Ue non riconoscono il tribunale dell’Aja di conseguenza un arresto e una conseguente incriminazione di Putin è ritenuta dagli esperti pressochè impossibile.