Toni Capuozzo è stato ospite ieri sera in collegamento con il programma di Rete 4, Controcorrente, e come sempre ha rilasciato delle dichiarazioni decisamente rilevanti sulla guerra in Ucraina, conflitto che imperversa da più di 100 giorni a questa parte. Toni Capuozzo si è sempre distinto per un pensiero non comune a quello della massa, senza risparmiare critiche all’Unione Europea, come del resto stanno facendo altri addetti ai lavori in questi mesi. E così l’inviato di guerra di casa Mediaset ha spiegato: “Non vedo una linea politica europea – le parole del giornalista – in questi tre mesi e passa di guerra si è andata a mortificare l’entità europea. In cosa siamo diversi dagli Stati Uniti? In cosa abbiamo fato passi avanti nella politica estera europea e nella difesa comune?”.
Secondo Toni Capuozzo è in atto un piano che non è affatto chiaro: “Anche sui tempi di avvicinamento dell’Ucraina all’Europa – ha proseguito parlando in diretta tv con Veronica Gentili, la conduttrice del programma di Rete 4 – si scorge un certo grado di confusione. Ci siamo imbarcati in una posizione sulla guerra escludendo il ruolo di mediazione dell’Europa, dato che nel momento in cui dai armi non puoi fare il mediatore”.
TONI CAPUOZZO: “PER GLI USA E’ FACILE FARE UN PASSO INDIETRO”
Secondo Toni Capuozzo, sembrerà assurdo ma bisognerà sperare in Vladimir Putin, ovvero, che il presidente della Federazione Russa si fermi all’Ucraina senza voler espandere ulteriormente il proprio dominio, così come paventato da molti esperti di guerra.
“Per gli Stati Uniti – ha detto a riguardo Capuozzo – è facile fare un passo indietro, per noi invece è difficile muoversi. Una Europa indebolita – ha poi sottolineato – non dispiace agli Stati Uniti e neanche alla Gran Bretagna. Dobbiamo sperare che Putin si accontenti di quello che ha preso e che non si arrischi a volere di più: una cosa è controllare il Donbass, dove ha una base sociale su cui può contare, un’altra è controllare un territorio che gli è ostile. Dobbiamo sperare che sia quanto accade sul terreno a fermare Putin, non l’Europa”.