Si è ampiamente trattato l’argomento Ucraina in occasione della puntata di ieri sera di Controcorrente, e fra gli ospiti vi era Toni Capuozzo. Il noto giornalista, storico inviato di guerra di casa Mediaset, ha sempre avuto delle posizioni decisamente rispettabili sulla guerra in Ucraina, e le ha sempre esternate senza filtri. Lo stesso è avvenuto ieri sera: “Le guerre non hanno mai dei percorsi così lineari – racconta Toni Capuozzo in diretta televisiva sul quarto canale – l’unica certezza che ho io è non ho mai visto una guerra finire come era stata pensata all’inizio. Il resto si tratta di raccontarla con il massimo possibile di obiettività rispetto agli sviluppi militari non bisogna usare termini come ritirate tattiche, evacuazione, quando il termine è arretramento o resa”.



Quindi il giornalista, così come una parte dell’opinione pubblica, ha puntato il dito nei confronti della classe dirigenziale europea: “Quello che mi sembra chiaro sul piano politico internazionale e su quello nostro locale c’è un indebolimento della classe politica, di un parlamento tutto che ha votato l’invio di armi per la guerra rispetto ad una domanda ‘La situazione di adesso sul terreno che cosa ci porta a dire? Dobbiamo dare più armi? Dobbiamo impegnarci in una guerra di lunga durata?’”.



TONI CAPUOZZO: “NON STA ANDANDO PER NIENTE COME CI AVEVANO DETTO IN UCRAINA”

Secondo Toni Capuozzo è impossibile pensare ad una ritirata dei russi sui territori pre 2014: “La prospettiva sul campo di un ritiro dei russi ai confini storici, quelli di prima del 2014, appare più lontana e torniamo al problema delle mediazioni difficili se da una parte dai armi. Non sta andando – aggiunge stizzito – per niente come ci avevano detto che sarebbe andata 15 o 20 giorni fa”.

Veronica Gentili, la conduttrice di Controcorrente, chiede quindi se il conflitto non rischi di far emergere le divergenze dell’Europa: “In Afghanistan i talebani ci dicevano ‘voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo’. Alla fine hanno avuto ragione loro. Sta già succedendo, Boris Johnson sta conducendo una sua guerra personale, Francia e Germania hanno dei toni tutti loro, a cominciare da Emmanuel Macron. L’Italia è tra i paesi che hanno un profilo più disciplinato e ubbidiente. Però – conclude il giornalista – hanno tirato fuori questo piano di pace, io sono contento che l’abbiano fatto, anche se è un libro dei sogni che è stato deriso da una parte e dall’altra, ma almeno ci hanno provato. L’Europa è già divisa secondo me”.