Più volte inviato in quelle terre, Toni Capuozzo ha le idee chiare sulla situazione in Medio oriente, dove è in corso una guerra di popoli, con le loro rabbie e i loro umori. Intervistato da La Verità, l’inviato di guerra ha parlato così di Hamas: “Innanzitutto è più ricca di quando è nata. I soldi arrivano dal Qatar, che finanzia il calcio e fa investimenti immobiliari pure in Italia e si mostra con una faccia smagliante. Hamas si è rafforzata così militarmente. E poi ha perso progressivamente il suo tratto sociale. Che però non va dimenticato”. I miliziani di Hamas sono terroristi, ha precisato Capuozzo, ma rischiano oggi più che mai di essere attraenti per i foreign fighters: “Perché hanno fatto cose che i burocrati al governo mai hanno fatto. Rischiamo inoltre di sottovalutare la vocazione religiosa: amano la morte più di quanto amiamo la vita, perché la considerano un passaggio obbligato verso i piaceri dell’aldilà”.
L’analisi di Capuozzo
L’Occidente non ha nulla da insegnare in questa fase e niente da ammonire, ha rimarcato Capuozzo, nemmeno noi italiani. “Chi crede preghi, chi non crede speri che la rabbia sia contenuta, e che tutti pensino che ci sarà un dopo”, il suo credo: “Non può che essere così, d’altra parte. Che cosa si fa? Si cancellano 5 milioni di palestinesi? O si va dietro alla follia di Hamas, che per statuto vuole che Israele smetta di esistere?”. Per Capuozzo l’unica soluzione è due popoli in due Stati e non si tratta di utopia, altrimenti resteranno sempre tensioni: “Che la capitale poi sarà posta in un luogo o in un altro, sono dettagli ininfluenti”. L’augurio è che il conflitto non si allarghi: “E alcuni segnali confermano che le parti in gioco abbiano chiaro il rischio. Hezbollah per ora sta facendo “il minimo sindacale”; Israele pur accusando l’Iran non ha mosso incursioni aeree sulle centrali che rappresentano una minaccia nucleare. Tutti sanno che è meglio circoscrivere il conflitto”.