A Quarta Repubblica si è parlato della guerra in Ucraina, e fra gli ospiti del programma di Rete 4 vi erano anche Toni Capuozzo, noto giornalista inviato di guerra di casa Mediaset, e Federico Rampini, analista ed editorialista del Corriere della Sera, grande esperto della situazione geopolitica. Nicola Porro concede la parola proprio a Rampini, in collegamento da New York, che spiega: “Questa guerra è cominciata il giorno in cui Biden, alla vigilia del conflitto, disse non manderemo mai un soldato americano sul suolo ucraino e così semmai ha dato campo libero a Putin”, per poi aggiungere “Gli americani considerano Erdogan una persona inaffidabile”, in riferimento all’incontro previsto oggi in Turchia. Poi una dichiarazione schietta: “L’Italia sta finanziando la guerra di Putin continuando a comprargli il gas”.



Secondo Rampini, quindi, gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere più incisivi fin dall’inizio nel conflitto ucraino, senza dichiarazioni non belligeranti per poi fare tutt’altro, continuando appunto ad inviare armi a Kiev. Subito dopo ha preso la parola proprio Toni Capuzzo, convinto che invece a decidere le sorti della guerra non sia Kiev bensì Washington: “Ci stiamo avvicinando a una situazione in cui la Russia potrebbe dire ‘trattiamo’, l’Ucraina è a un bivio, credo che a decidere sia Washington, non Kiev”.



TONI CAPUOZZO: “TV E GIORNALISTI NON CI RACCONTANO LA VERITA’”

E ancora: “Il racconto di Rampini cozza con quello che raccontano i grandi giornali. Questa è una guerra per procura: ‘vai e combatti'”. Secondo il giornalista del Biscione, quanto viene raccontato pubblicamente non corrisponde con la realtà dei fatti: “tv e giornali non ci raccontano la verità, ma l’esatto contrario. E gli ucraini faranno la fine degli afghani e dei curdi. Saranno usati per indebolire la Russia, poi alla fine gli unici indeboliti saremo noi, e loro abbandonati”. Due posizioni, quelle di Federico Rampini e Toni Capuozzo, esternate a Quarta Repubblica, entrambe condivisibili senza dubbio.

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