Danilo Toninelli nel suo intervento al Senato ha ribadito al premier Mario Draghi i concetti che aveva anticipato fuori dall’Aula oggi. «Chi le parla fa parte di quel 41% di iscritti M5s che ha votato contro un nostro appoggio al suo Governo. Una votazione in cui ha vinto il sì, quindi onorerò quel voto, anche se la penso diversamente», ha esordito il senatore M5s. «Non sarà una fiducia incondizionata, ma ponderata sulle azioni di questo governo». Toninelli ha fatto riferimento ai rapporti di Draghi con i “potenti”. «Il M5s è nato per rappresentare quegli italiani che non potevano far sentire la propria voce, così è nato il reddito di cittadinanza, che lei ha detto di voler difendere anche se non l’ha specificato nel suo intervento di oggi». E lo stesso ha fatto notare sul Superbonus 110%. «Deve dare risposte concrete a tutto il popolo italiano, non solo all’élite. Non ci sono più solo banchieri e i grandi investitori finanziari con cui ha avuto a che fare in passato e che avrebbe dovuto controllare meglio e di più quando era in Bankitalia», ha proseguito Toninelli, rivendicando le battaglie M5s.



Ma il senatore M5s ha fatto anche un appello ricordandogli cosa fece quando era direttore generale del ministero del Tesoro: «Scelga di stare dalla parte del popolo italiano, non come quando portò a compimento la scelta politica antitaliana delle privatizzazioni indiscriminate. Allora era un tecnico che attuava l’indirizzo politico dei governi dell’epoca, ma ora l’indirizzo politico dovrà essere diverso». Quindi Danilo Toninelli gli ha chiesto: «Da che parte vuole stare? Dalla parte di chi fa leggi salvabanche o da quella di chi salva i truffati? Da che parte starà nel dossier Atlantia? Dalla parte dei potentissimi o di chi si è visto crollare il ponte sotto i piedi. Da ministro delle Infrastrutture ho dato una spallata al sistema delle concessioni».



Non è mancato un riferimento al Recovery Fund: «Ci ha promesso la transizione ecologica». Infine, lo ha messo in guardia: «A sostenerla ci sono soggetti capaci di mentire e tradire come nulla fosse, per andare davanti alle telecamere a rivendicare la propria innocenza, stia attento». (agg. di Silvana Palazzo)

TONINELLI “DRAGHI? FIDUCIA NON INCONDIZIONATA”

Uno degli interventi più attesi di oggi al Senato prima del voto alla fiducia al Governo Draghi è quello di Danilo Toninelli. Il senatore M5s ha già espresso il suo orientamento parlando con la stampa dopo l’uscita dall’Aula. «Voto la fiducia al governo Draghi, per forza, se no mi metterei fuori da quello che è il modo stesso di essere M5S, cioè la democrazia diretta», la sua premessa. Ma ha poi evidenziato: «C’erano forti ragioni per votare contro, io sono tra quelli che ha votato no alla consultazione tra gli iscritti M5s, ma rispetto l’esito del voto». In merito, invece, al discorso del premier Mario Draghi ha espresso un giudizio positivo: «Io penso che l’applauso più accorato ci sia stato quando il presidente Mario Draghi ha ricordato il lavoro di Giuseppe Conte». Quindi, ha lanciato un messaggio a Draghi: «Nella sua storia rappresenta una straordinaria carriera al fianco dei potenti della terra, adesso vediamo se si schiererà al fianco degli italiani».



Quindi, la fiducia M5s è al Governo Draghi è a “tempo”: «Oggi diamo la fiducia, ma domani ce ne sarà un’altra, dopodomani un’altra ancora. Valuteremo emendamento per emendamento, ma se per caso dovesse passare quello sulla prescrizione sarebbe già finita la fiducia».

TONINELLI “DRAGHI, COSA FARÀ CON ASPI?”

È stato poi captato un discorso tra Danilo Toninelli e un attivista romano del M5s. «Stiamo dentro e controlliamo», ha detto il senatore grillino al militante, come riportato dal Fatto Quotidiano. «Non tutti sono contenti ed è legittimo non esserlo». Poi ha confidato: «Forza Italia? Anche io sto male». Ai cronisti, però, ha sollevato anche la questione della concessione autostradale ad Aspi. «Oggi ci sarà una fiducia, ma da domani M5s vuole conferme: cosa farà sulla concessione?». E alla domanda sul rischio scissione nel MoVimento 5 Stelle ha risposto: «Spero di no». Un altro fronte è quello dei ristori, ma pure la gestione della pandemia Covid. «Vediamo se ascolterà qualche scellerato che dice di riaprire tutto, e se difenderà il ministero della transizione ecologica». Danilo Toninelli, dunque, è scettico: «Il discorso non è stato un brutto discorso, vediamo da domani come saranno i provvedimenti». Fuori dal Senato ha ribadito: «Io ho votato no sulla consultazione online. Ha fatica rispetto questo voto perché faccio parte del Movimento 5 Stelle che ha come spina dorsale la democrazia diretta».