Dopo l’inchiesta “Camorra Entertainment”, Tony Colombo al centro del dibattito mediatico. Il cantante neomelodico, marito di Tina Rispoli, è sospettato per legami con la criminalità organizzata e nelle ultime settimane il caso ha trovato ampio spazio nei talk televisivi. Una delle trasmissioni che ha approfondito il tema è Non è L’Arena, che ha dovuto fare i conti con una disavventura: come riportano i colleghi de Il Mattino, la troupe di La 7 è stata aggredita mentre tentava di intervistare l’artista ad una festa privata a Napoli. Colombo è stato avvicinato verso le 23.00 per l’intervista, ma si è subito allontanato: subito dopo alcuni dei presenti hanno colpito con schiaffi e calci il giornalista e gli operatori. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti della Compagnia Napoli Centro: in corso le indagini per valutare eventuali responsabilità.
TONY COLOMBO, AGGREDITA TROUPE DI NON E’ L’ARENA A NAPOLI
Indagato dalla Procura di Napoli per un concerto abusivo, Tony Colombo non avrebbe alcun tipo di responsabilità per l’aggressione nei confronti della troupe di Non è L’Arena, ma sono in corso gli accertamenti: i carabinieri hanno identificato alcuni dei presenti, ma non risultano denunciati al momento. Sull’episodio è giunto il commento del consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli: «Esprimo profonda solidarietà nei confronti della troupe. Un atteggiamento vile e ignobile. Purtroppo Colombo dimostra ancora una volta di contornarsi di soggetti dai modi camorristici. Nessuna sorpresa se si valuta il pedigree criminale che li caratterizza». Ma c’è di più: secondo Borrelli, gli aggressori sarebbero «alcune persone facenti parte dell’entourage del cantante». Ed è netta la sua presenza di posizione: «Evidentemente Tony Colombo ha un buon rapporto con il sistema televisivo solo quando gli permette di far soldi con le ospitate, il suo atteggiamento e quello di coloro che lo accompagnano cambia decisamente quando dei giornalisti vogliono rendergli conto delle tante ombre che lo contraddistinguono. La violenza, in ogni caso, non è mai una risposta. Scaraventare un cameraman a terra è un gesto criminale che serve a qualificare chi lo commette».