Tony Colombo e Tina Rispoli

negano di avere contatti con la camorra, ma un articolo di Daniele Sanzone per il “Fatto quotidiano sottolinea come il marito della vedova del boss Gaetano Marino ucciso nel 2012 a Terracina, sia solo uno dei tanti nomi della musica neomelodica accostata ai boss della camorra che, attraverso le note delle canzoni dei “fedelissimi cantanti”, riuscirebbero ad aumentare i propri consensi. Il matrimonio di Tony Colombo e Tina Rispoli continua a far discutere per la spettecolarizzazione dell’amore che ha fermato l’intera città di Napoli non senza polemiche. Come srive Daniele Sanzone, quello di Tony Colombo e Tina Rispoli è stato “un matrimonio che dà la misura della spettacolarizzazione delle mafie”. Il giornalista, poi, svela alcuni retroscena su Tina Rispoli che avrebbe una vera passione per il mondo dello spettacolo al punto che, nel 2010, con l’allora merito Gaetano Marino, portò la figlia Mary a cantare a Canzoni e Sfide trasmissione di Rai2. Nel 2016, invece, l’ultimo figlio della coppia, Nicola, comparve nella serie tv “Gomorra”.

TONY COLOMBO E TINA RISPOLI: “NON C’ENTRIAMO NULLA CON LA CAMORRA”

Tony Colombo difende se stesso e la moglie Tina Rispoli

da chi continua a parlare di legami con la camorra citando il primo marito della Rispoli, Gaetano Marino. “Lui è morto nel 2012, noi ci siamo conosciuti nel 2015, ci sposiamo nel 2019. E’ una donna dalla fedina penale pulitissima, di che cosa la si vuole accusare? Non c’entriamo nulla con la camorra, non abbiamo anche noi diritto a sposarci come vogliamo?”, ha dichiarato il cantante neomelodico a Non è l’arena. Eppure, secondo Sergio Donati, tra i maggiori produttori di musica neomelodica, tutti i cantanti neomelodici avrebbero dei legami con i boss della camorra, gli unici in grado di spendere determinati cifre per avere a feste varie i propri artisti. “Ormai si campa la giornata – dice, Sergio Donati – È chiaro che c’ entra la camorra, chi può spendere tanti soldi? Ma oggi il business musicale è poca cosa. Un giovane sulla cresta dell’ onda può prendere 500 euro, per guadagnarne netti 300 a impegno e in un anno può fare anche 200 impegni. A spingere i camorristi a produrre è lo sfizio di poter chiamare il proprio cantate alle cerimonie”. Come si sottolinea nell’articolo di Daniele Sanzone, dunque, la musica è il nuovo strumento che la mafia usa per creare consenso ostendando potere e ricchezza.