Le nozze trash di Tony Colombo e Tina Rispoli sono state un abuso. Sono stati smentiti i vigili che il 25 marzo scorso doveva monitorare in piazza Plebiscito il flash mob autorizzato dagli uffici della municipale di Chiaia, dopo parere favorevole del Comune di Napoli. Lo rivela Il Mattino, spiegando che ci hanno pensato i militari dell’Esercito e i carabinieri che erano di pattuglia quella sera e che avevano notato l’anomalia di un palco montato con tanto di luci, altoparlanti e scenografia. Per questa vicenda non è indagato solo Claudio De Magistris, fratello del sindaco, insieme al cantante neomelodico Tony Colombo, ma anche le segretarie particolari del Comune, Sarah Terracciano e Mafalda Fasanella, e alcuni esponenti della polizia municipale. L’ipotesi è di concorso in abuso d’ufficio. Invece per omissioni in atto d’ufficio sono coinvolti i dirigenti Giovanni D’Ambrosio e Sabrina Pagnano. Tre agenti in pattuglia – Teresa Vecchione, Massimiliano D’Alfonso e Dario Gigliucci – devono invece difendersi dall’accusa di non aver segnalato anomalie e di non aver interrotto lo spettacolo, quando era evidente che non era un evento estemporaneo di pochi minuti.

TONY COLOMBO E TINA RISPOLI, “NOZZE TRASH UN ABUSO”

Sono stati altri uomini in divisa a spingere gli inquirenti a indagare sui vigili per omissione. Ci sarebbero contraddizioni anche sull’orario di inizio della festa. Il racconto dei militari dell’Esercito e dei carabinieri è diverso da quello dei vigili. Agli atti c’è il racconto di Gabriele Gomitolo, caporal magiore capo scelto, sentito come teste. Come riportato da Il Mattino, mandò due uomini a verificare cosa stesse accadendo alle 18.40, quando aveva notato «persone intente a montare un palco». I due tornarono con una donna, la wedding planner del matrimonio di Tony Colombo e Tina Rispoli. Mostrò loro le mail intercorse con il Comune di Napoli, come consigliato da Sarah Terracciano a Tony Colombo. E quindi alle 18.40 c’era chi aveva provato a intervenire. «È pacifico ritenere che se tale controllo fosse stato effettuato da chi istituzionalmente era preposto a farlo, ossia i vigili urbani comandati di servizio, sarebbe stato immediatamente rilevato che l’organizzazione dell’evento stava superando in maniera spropositata i limiti oggettivi riferibili allo svolgimento del flah mob». Queste le parole dei carabinieri del nucleo investigativo in merito all’intervento del sottufficiale Gomitolo. Ora si attendono le versioni difensive.