Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Tony Colombo, il noto cantante neomelodico che era stato arrestato il 17 ottobre del 2023 con accuse pesanti. Lo scrive il Corriere della Sera, parlando di una decisione a sorpresa, specificando che le esigenze cautelari si sono ormai attenuate di conseguenza lo stesso artista, marito di Tina Rispoli, ha potuto lasciare il carcere di Ariano Irpino, per fare ritorno nella sua abitazione.
Il 38enne cantante siciliano, ma da anni a Napoli, ha raggiunto una casa sita in quel di Gaeta, precisa ancora il quotidiano milanese, mentre la moglie, vedova di camorra, è stata anch’essa scarcerata ma risiede al momento altrove, in provincia di Latina, presso il litorale del Sud Pontino. La donna ha potuto lasciare il carcere lo scorso 20 gennaio 2025, ed è probabile che la decisione di scarcerare Tony Colombo sia giunta proprio come conseguenza dell’uscita dalla galera della moglie.
TONY COLOMBO SCARCERATO, A GAETA CON IL BRACCIALETTO ELETTRONICO
Il quotidiano di via Solferino ha sottolineato come la scelta di scarcerare Tony Colombo sia stata firmata da Ivana Salvatore, il giudice per le indagini preliminari di Napoli, nonostante vi fosse il parere contrario dei pubblici ministero Lucio Giugliano e Maurizio De Marco, entrambi della direzione distrettuale antimafia. Il cantante dovrà stare nella sua casa con il braccialetto elettronico, e ovviamente non potrà circolare liberamente, sottostando a controlli periodici come da prassi.
Sempre meglio che la galera comunque, in attesa poi di eventuali ulteriori decisioni. A pesare fortemente nella concessione degli arresti domiciliari sono state le argomentazioni presentate dagli avvocati del 38enne di Palermo, Alfredo Sorge e Sergio Cola, che hanno appunto dimostrato che il loro cliente non fosse una persona “pericolosa”, e non c’era il rischio di fuga ne tanto meno di reiterazione del reato, di conseguenza poteva rientrare a casa, seppur non in libertà.
TONY COLOMBO SCARCERATO, COSA SOSTENGONO I SUOI AVVOCATI
Gli avvocati di Tony Colombo sono inoltre convinti che l’accusa nei confronti del loro cliente non regga, ovvero, quella di concorso esterno in associazione mafiosa, decisamente grave, ma a riguardo il Corriere della Sera precisa che il giudice si pronuncerà il prossimo 7 marzo, quando verrà emessa la sentenza. Per la procura di Napoli la coppia formata da Tina Rispoli e Tony Colombo, già alla ribalta delle cronache per il loro matrimonio show, avrebbe agevolato gli affari del camorrista Vincenzo Di Lauro, che altri non è se non il figlio di Paolo, storico capoclan.
Nel dettaglio la coppia è accusata di aver investito delle grosse quantità di denaro in uno stabilimento per produrre sigarette di contrabbando, che avrebbe fatto capo proprio al Di Lauro di cui sopra, ma anche a Raffaele Rispoli, il fratello di Tina. La difesa rimanda al mittente ogni accusa, sottolineando che il business in realtà non sarebbe mai avvenuto visto che i capannoni dove sarebbe dovuto sorgere erano stati sequestrati prima dell’inizio della presunta produzione.