Tony Effe torna al centro delle cronache delle ultime ore ma non per un suo brano inedito o un nuovo dissing, quanto per essere finito sul registro degli indagati. Lo scrivono diversi quotidiani online, a cominciare dal Corriere della Sera e dall’agenzia Ansa, specificando che il trapper di recente sul palco del Festival di Sanremo 2025, è indagato per una maxi rissa. Il tutto risale all’estate di due anni fa, agosto del 2023, quando Tony Effe era a Porto Cervo, una delle perle della Costa Smeralda della Sardegna, e quando fu coinvolto in uno scontro con i buttafuori di un noto locale della zona. In totale sono otto gli indagati per quei fatti, tutti iscritti sul registro dalla Procura di Tempio Pausania, che ha notificato in queste ore l’avviso di chiusura delle indagini preliminari.
Gli eventi si consumarono di preciso il 18 agosto del 2023, quando Nicolò Rapisarda, il vero nome di Tony Effe, raggiunse assieme ad un gruppo di amici il locale The Sanctuary. Gli stessi vennero però respinti dagli addetti alla sicurezza della stessa discoteca, non è ben chiaro perchè, e in breve tempo si passò dalle parole ai fatti, e ne nacque così una violenta rissa che provocò sei feriti, oltre a danneggiare lo stesso locale. Sulla vicenda però, sottolinea il Corriere della Sera, nessuno segnalò nulla nel senso che non partirono querele e denunce presso le forze dell’ordine.
TONY EFFE INDAGATO PER RISSA: COSA E’ SUCCESSO
L’episodio era però giunto alle orecchie dei carabinieri di Olbia che hanno voluto vederci più chiaro e che hanno iniziato quindi a effettuare degli accertamenti, al termine dei quali sono stati notificati degli avvisi di garanzie a otto persone, fra cui appunto il trapper di Roma. Anche lui, scrive ancora il quotidiano di via Solferino, sarebbe stato protagonista di quella rissa a Porto Cervo, al punto che i carabinieri lo avrebbero identificato, per poi notificare il provvedimento allo stesso il 10 marzo, giunto ovviamente anche alla sua legale Donatella Cerè.
Stando a quanto riferisce Repubblica.it, Tony Effe sarebbe anche stato raggiunto da un foglio di via obbligatorio da alcuni Comuni sardi, con scadenza maggio 2027, di conseguenza lo stesso artista, si ipotizza, potrebbe essere costretto a non mettere piede a Porto Cervo e zone limitrofe fino all’estate in arrivo fra due anni. Resta da capire il perchè la security del Sanctuary abbia respinto il gruppo di 8 ragazzi, non permettendo loro di entrare, una circostanza che al momento non è chiara, fatto sta che l’alterco nato fra le persone coinvolte ha portato a dei traumi e delle ferite, tutte repertate e schedate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Olbia.
TONY EFFE INDAGATO PER RISSA: CHI SONO GLI ALTRI COINVOLTI
Tony Effe è inoltre accusato, insieme ad altri quattro ragazzi del gruppo di indagati, di aver danneggiato il pos del locale e di aver rotto alcuni bicchieri. E’ anche emerso che tre indagati su otto sono residenti in Sardegna, due a Sassari e uno a Olbia; vi sarebbe anche un amico pugile di Tony Effe di 30 anni, un ultrà della Lazio di 33 anni con precedenti, e un romano 34enne con dei reati contro la persona. I tre buttafuori del locale erano invece due sardi e un nigeriano, e a quanto emerge sembra che abbiano visto il gruppo un po’ troppo agitato, negandogli appunto l’ingresso.
Nei confronti degli otto indagati, stando a quanto riferisce Repubblica, il reato ipotizzato è rissa aggravata, con l’aggiunta per il trapper e altri quattro di danneggiamento. Per ora il cantante non ha commentato la vicenda e no comment anche da parte della sua avvocatessa, che preferiscono quindi attendere i prossimi risvolti prima di esporsi. Non è la prima volta che l’ex membro della Dark Polo Gang finisce invischiato in eventi di questo tipo visto che già nel 2021 era stato condannato ai lavori socialmente utili dopo una rissa nella capitale durante la quale aveva anche rotto la mandibola ad un fan.