Tony Esposito è tra gli ospiti della nuova puntata di “Una storia da cantare“, lo show condotto da Bianca Guaccero e Enrico Ruggeri sabato 1 agosto 2020 in prima serata su Raiuno. Come sempre il varietà celebra le straordinarie vite di artisti che hanno fatto la storia della musica del nostro paese riproponendo alcune delle loro canzoni senza tempo tramite la voce degli stessi artisti, ma anche di colleghi e amici. Tra questi c’è anche il grandissimo musicista, cantautore e percussionista napoletano la cui musica è ispirata alle sonorità del mondo. Si passa dai ritmi tribali alla musica napoletana rivisitata grazie all’utilizzo di strumenti unici come il tamborder. Tra i suoi successi più importanti come non menzionare “Kalimba de Luna” che ha superato i confini nazionali con la cover in lingua inglese dei Boney M. “Il motivetto era nato a casa di Joe Amoruso a Boscotrecase, il solito David intravedendone le potenzialità volle che lo arrangiasse Mauro Malavasi, quando il brano divenne una hit quasi non me ne capacitavo” – ha raccontato l’artista a Il Mattino (data 17 luglio 2020) – “vinse il «Disco per l’estate», mi promosse frontman io che sempre mi ero nascosto tra percussioni e musicisti. Arrivò il successo, la notorietà, fu fantastico, ma anche una dannazione: ero nel pieno fervore artistico, per due anni rimasi su quel suono, tra playback e comparsate tv”. Una carriera straordinaria quella di Toni Esposito che ha collaborato con tutti i più grandi della musica italiana: a cominciare dal re di Napoli Pino Daniele a Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Gino Paoli, Roberto Vecchioni fino a Francesco Guccini. Con James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Fabio Forte ha coniato il termine di “blues metropolitano” che è il cuore di “Vai mò”, uno degli album più importanti della carriera di Pino Daniele.



Tony Esposito:”70 anni, un traguardo esserci arrivati nelle mie condizioni?

Tony Esposito, all’anagrafe Antonio Esposito, ha da poco compiuto 70 anni e per l’occasione ha rilasciato una lunghissima intervista a Il Mattino (data 17 luglio 2020) rivelando:  “si, li ho anche festeggiati, giusto con un brindisi. I 70 anni ci sono, ma non so dove, la testa è quella dell’eterno bambino di sempre, il corpo si difende. Comunque è un traguardo, no, esserci arrivati nelle mie condizioni? E qualcosa, insomma, l’ho fatta”. Spazio poi alla sua straordinaria carriera che l’hanno visto collaborare con i più grandi della musica italiana, anche se il musicista tra tutti ricorda con grande emozione Pino Daniele: “Willy David mi disse di questo ragazzo che gli sembrava bravo, io ero già un nomino in locandina, e Pino mi fece da supporter per 3-4 concerti. Non mi accorsi nemmeno di lui, concentrato su me stesso come ero allora. Poi capii che cosa valeva e finimmo per incrociare i miei timbales con il suo scat verace. Poi Willy disse che dovevamo costruire attorno a noi un dream team. Lui suggerì Tullio De Piscopo, Daniele volle James Senese, che in qualche modo era stato il suo mentore musicale, poi arrivarono gli altri e….”. Nel 2008 c’è anche lui tra i musicisti ritrovatisi a Piazza del Plebiscito per “Ricomincio da 30”, lo speciale concertone di Pino Daniele. Un momento che ricorda così: “anche in quel caso ricominciammo noi due: eravamo sempre rimasti in ottimi rapporti. Doveva riavvicinarsi alle sue radici, forse trovare una pacificazione con se stessi prima che con tutti gli altri del supergruppo. Mi diceva sempre: Io ti capisco a te. Mi voleva bene, gli voglio bene come a un pezzo importante della mia vita”.

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