Tony Hadley si sta preparando per il suo tour da solista, organizzato per celebrare il suo 40esimo anniversario nell’industria musicale. Durante i concerti, previsti per marzo e maggio 2022, suonerà tutti i successi, ma non solo: ha rivelato infatti che potrebbe provare qualcosa di diverso, come riprendere qualche brano cantato prima che gli Spandau Ballet si affermassero e anche qualche classico R&B. In merito alla sua celebrazione e a quello che è stato il suo gruppo per tanti anni, Hadley si sarebbe detto disponibile a festeggiare insieme se solo fossero ancora una band.



Gli Spandau Ballet sono nati nel 1979 e si sono sciolti nel 1990, riscontrando maggiore successo negli anni Ottanta con l’esplosione dei generi new wave e new romantic. Si riunirono nel 2009 e pubblicarono l’album “Once More” a vent’anni dall’ultimo “Heart Like a Sky”. E’ nel 2017 che il frontman Tony Hadley, senza chiarire il motivo della decisione, lascia definitivamente il gruppo per dedicarsi alla propria carriera da solista. Successivamente, Martin Kemp e Gary Kemp annunciarono che gli Spandau non avrebbero avuto piani per il futuro e non si sarebbero più esibiti senza Tony come voce.



Le parole di Tony Hadley

E’ un peccato perché celebro il mio 40esimo anniversario nell’industria musicale, ma se gli Spandau Ballet fossero ancora insieme lo faremmo come band. Questa, però, è la vita. Arrivi a un certo punto in cui non hai bisogno dell’angoscia: io esco e mi diverto. Sarebbe bello se qualcuno chiedesse loro per davvero ‘Perché Tony se n’è andato?‘. Per come la vedo io, sta a loro che hanno iniziato doverlo dire“. Queste sono le dichiarazioni che Tony Hadley ha rilasciato parlando alla rubrica Wired del quotidiano britannico Daily Star. Nel 2019 fu il bassista Martin Kemp a dire che fino a quando Hadley non sarebbe tornato non avrebbero fatto più niente come gruppo. Anzi, specificò che ci dovevano essere tutti e cinque per fare qualcosa (Gary Kemp, Steve Norman, Martin Kemp, John Keeble e Tony Hadley): “Ascoltate, la mia band è molto imprevedibile. Un minuto prima siamo i migliori amici, ma poi cadiamo, è sempre stato così. Mi piacerebbe che accadesse perché è parte di me, è parte della mia anima. Ma serve che tutti e cinque si dica di sì allo stesso tempo”.

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