Tony Santagata, ospite a “C’è Tempo per…”, è intervenuto in collegamento video da Termoli insieme alla moglie Giovanna nel corso della trasmissione di Rai Uno. L’artista ha dichiarato, in risposta a una domanda formulatagli da Anna Falchi, che “i pugliesi riescono a conquistare il pubblico per la simpatia istintiva e la grande intelligenza”. Settant’anni di carriera sono stati appena compiuti dal cantante, che ha iniziato a esibirsi in pubblico all’età di 14 anni e mezzo. “A mia moglie ho dedicato numerose canzoni, fra cui ‘Quant’è bello lu primm’ammore'”, ha quindi rivelato Tony Santagata, aggiungendo che l’elisir di eterna giovinezza di una storia d’amore è da identificarsi in un lavoro continuo su se stessi, nei litigi, che rinnovano il sentimento, e nell’ottimismo: “Bisogna cercare di stare insieme il più possibile, anche se io spesso sono stato assente per via della mia carriera”. Memorabile il suo rapporto con Padre Pio (“Mia moglie ha ricevuto una grazia dal Santo e a me predisse che sarei diventato cantante”), mentre di recente ha sofferto “di un terribile male alla testa: sono stato colpito da una pallonata mentre giocavo a calcio e sono stato operato d’urgenza”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Tony Santagata: un nome d’arte in onore del suo paese natio
Tony Santagata ospite della nuova puntata di “C’è tempo per”, lo spin-off di Unomattina Estate condotto da Anna Falchi e Beppe Convertini su Rai. L’attore teatrale e cinematografico è pronto a raccontarsi tra vita professionale e privata: dal successo in patria fino alla citazione ricevuta ai prestigiosissimi Premi Oscar. Non solo, Antonio Morese, questo il suo vero nome, scelse come nome d’arte “Tony Santagata” in onore del suo paese natio Sant’Agata di Puglia. Un nome d’arte che gli ha portato fortuna e che ha gli ha permesso di portare in alto il nome del suo paese di nascita in Italia, ma anche nel resto del mondo. Un successo travolgente quello di Santagata che durante la sua carriera si è esibito anche al Madison Square Garden di New York conquistandosi ben 20 minuti di applausi e una standing ovation. Non si contano poi le canzoni da lui scritte diventate un grande successo: da “Vieni cara siediti vicino” a “Squadra Grande”, da “Via Garibaldi” con cui ha ricevuto il Premio Critica a San Remo a “Il Pendolare”. E ancora: “Un esercito di viole” fino a “Lu Maritiello” un brano cult con cui ha trionfato nel 1975 a Canzonissima.
Tony Santagata canzoni: i record di “Lu Maritiello”
La carriera di Tony Santagata è stata costellata di successi. Una menzione particolare però merita la canzone “Lu Maritiello” con cui ha infranto ogni record. Il brano presentato in tv nel 1975 è diventata una vera e propria hit da 12 milioni di copie vendute. Non da meno poi “Quant’è bello lu primm’ammore” presentata un anno prima in tv che ha venduto 3 milioni di dischi. Artista unico nel suo genere, Santagata ha saputo farsi conoscere e apprezzare come il primo cantautore e cabarettista italiano che ha portata il dialetto pugliese nei suoi show. Una scelta quella di cantare in pugliese che l’artista ha raccontato così in un’intervista rilasciata a Lagazzettadellospettacolo.it (data 17 ottobre 2018): “scrissi brani in pugliese per preservare le tradizioni. Ai miei tempi poi non si parlava di cose genuine, cibi tradizionali, si preferiva parlare dei grandi piatti internazionali. Composi “Li strascenete”, perché volevo valorizzare le tradizioni locali. I brani in dialetto li ho conservati come piccoli gioiellini, in uno scrigno. Pian piano, in alcune manifestazioni organizzate in circoli dell’élite napoletana, azzardai introducendo canzoni in dialetto e fu apprezzato”.
Sta di fatto che le sue canzoni in pugliese ancora oggi sono tra le più richieste a conferma del suo grande successo. Infine parlando di soddisfazioni, Santagata non dimentica: “la vittoria a Canzonisima con 1.400.000 cartoline arrivate, la standing ovation del pubblico al Teatro Savoia di Campobasso, la serata al Politeama di Napoli, invitato per commemorare Totò e la vittoria al Derby Club di Milano”.