La lunga puntata de Il Borgo dei Borghi, procede anche con Toppo. Il borgo è costituito, sin dal Duecento, da due parti ben distinte che sono divise tra loro dal piccolo fiume Gleria. Uno si riferisce con i masi di Toppo e l’altro è la borgata di Pino che si trova sotto il castello. Storicamente il nome Toppo (Tóp in dialetto friulano) appare per la prima volta alla fine del XII secolo e per alcuni significa grande tronco d’albero atterrato, mentre per altri si riferirebbe al dosso in cui è stato costruito l’antico abitato. Il borgo è caratterizzato dai resti di un castello di epoca medioevale con il quale si dominava sia il paese che la sottostante piana e rappresenta un mirabile esempio di architettura militare in Friuli. La storia ci narra che nel 1220 il borgo era costituito solamente da otto mani ma tre secoli più tardi, il censimento ne contava già venticinque.



Toppo, il Borgo dei borghi

La visita al borgo deve partire dal cinquecentesco Palazzo Toppo Wasserman (all’inizio era un semplice maso) per proseguire via via con le altre costruzioni originarie che furono realizzate in sasso che ha permesso di avere un perfetto stato di conservazione. Il castello è circoscritto da due cinte murarie (quella interna è la più antica) di cui una alta oltre quindici metri. Oggi il rudere lascia tuttavia trasparire la potenza di un tempo e regala una vista interessante che copre tutta la piana del Toppo. Interessante anche un seicentesco palazzo che si affaccia davanti a Palazzo Toppo Wasserman e che era la residenza estiva dei conti di Spilimbergo. La visita al borgo è anche una occasione per degustare piatti della locale gastronomia a iniziare dal formaggio salato della Val Cosa che viene usato anche come ingrediente principale di una frittata, il frico, la brovada e il muset.

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