Nell’ambito delle indagini scattate su di alcuni combattenti italiani di estrema destra che avevano preso parte al conflitto armato nel Donbass, la Digos di Torino ha riscontrato diverse attività tra uno dei predetti miliziani ed un esperto di armi che proponeva l’acquisto di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto tramite Whatsapp. Nel merito di tale indagine è stato intercettato il vero intermediario della vendita – Fabio Del Bergiolo – arrestato e con già diversi precedenti: come spiega la Digos, «è stato sottoposto a perquisizione e tratto in arresto a seguito del rinvenimento all’interno della propria abitazione di un vero e proprio arsenale di armi da guerra e comuni da sparo». L’elenco è impressionante: mitragliatrice, 3 fucili da caccia, 7 pistole, 9 fucili da guerra, 20 baionette, 306 armi da sparo, munizioni varie e pure un missile terra aria, oltre a materiale bellico con simbologie naziste. (agg. di Niccolò Magnani)



BLITZ DELLA DIGOS A TORINO

Un vero e proprio arsenale da guerra è stato sequestrato oggi in casa di uno dei soggetti appartenenti all’estrema destra finito nel mirino dell’indagine avviata dalla Digos di Torino e relativa ad alcuni combattenti italiani che hanno partecipato alla guerra nel Donbass, in Ucraina. L’operazione Antiterrorismo ha interessato diverse città del Nord Italia e non si è ancora conclusa. A darne notizia è l’edizione online del quotidiano Repubblica.it che ha rivelato come tra le armi poste sotto sequestro compare anche un missile terra aria usato dalle forze armate del Qatar. Oltre a questo (perfettamente funzionante), compaiono anche fucili di assalto automatici ed altre armi di ultima generazione. La vasta operazione ha coinvolto anche altre città del Nord tra cui Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, dove la Digos ha operato in stretta collaborazione con la polizia di prevenzione Ucigos. L’intera operazione, coordinata dalla procura di Torino, ha quindi visto cooperare le Digos di differenti città.



ARSENALE DA GUERRA SEQUESTRATO A ESTREMA DESTRA

Quelle iniziate all’alba, sono state le nuove perquisizioni avvenute nell’ambito di una maxi operazione già avviata la scorsa settimana. Nell’ultimo periodo la Digos di Torino aveva puntato gli occhi su gruppi oltranzisti di estrema destra che orbitano nel capoluogo piemontese, dove è stata sottolineata la presenza di un vero e proprio mondo oscuro che comprende messaggi politici e di propaganda, passando per infiltrazioni nelle tifoserie calcistiche. Già la scorsa settimana erano avvenute alcune perquisizioni durante le quali era stato sequestrato uno striscione storico dei Drughi Giovinezza, gruppo ultras della Juventus nella sede Legio Subalpina, in corso Allamano. I Drughi, con uno striscione avevano espresso solidarietà a Carlo Fabio D’Allio, il 28enne arrestato per possesso di proiettili da guerra e scarcerato la scorsa settimana. Il giovane è considerato leader del gruppo skin Legio Subalpina.

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