Andrea Vincenzi, calciatore dodicenne della Usd Gassino-San Raffaele, è morto la notte scorsa durante il trasferimento in ambulanza all’ospedale Regina Margherita di Torino per un arresto cardiaco. Il bambino, come ricostruisce il Corriere della Sera, si era recato al pronto soccorso della struttura sanitaria di Chivasso mercoledì, ma era stato rimandato a casa. Le sue condizioni di salute sono successivamente peggiorate, portando al decesso. La causa, secondo la diagnosi iniziale, sembrerebbe essere una polmonite. È stata aperta una indagine sul caso.
La notizia della prematura scomparsa del giovanissimo atleta ha sconvolto la provincia. La ASL ha comunicato di avere avviato gli approfondimenti su quanto accaduto, ma finora non è emerso nulla. “L’Azienda esprime grande vicinanza alla famiglia e informa che ha immediatamente attivato le dovute verifiche interne. Anche se tali verifiche prevedono qualche giorno di valutazione da una prima analisi risulta che siano stati effettuati gli accertamenti necessari e siano stati correttamente seguiti i protocolli previsti”, questa la nota pubblicata dall’ente.
Torino, calciatore 12enne morto in ambulanza: il lutto per Andrea Vincenzi
La Usd Gassino-San Raffaele, la società in cui giocava il calciatore dodicenne di Torino morto nelle scorse ore, è a lutto. “La tragedia ci ha colpiti profondamente lasciando in tutti noi un profondo dolore e sgomento”, si legge nel comunicato di vicinanza alla famiglia di Andrea Vincenzi. I dirigenti e i compagni di squadra, che erano stati insieme a lui fino a sabato per l’ultima partita. “Era un bambino che giocava fino a qualche attimo prima a difesa di una porta che amava tanto quanto, per quel pallone che ci legava nella passione condivisa: lui con il sogno di diventare calciatore, io con la speranza di riuscire a fargli realizzare, un giorno, quel sogno”, ha ricordato sui social network Gianluigi De Martino.
E ancora, scrive un altro: “A 12 anni Andrea doveva ancora correre sul prato del suo Usd Gassino-Sanraffaele insieme ai suoi compagni di squadra che stringerò uno ad uno perché so cosa voglia dire perdere un compagno di gioco e, soprattutto, un amico. Ma ora è il momento delle lacrime. Ora è il momento del dolore. Andrea, continuerai a giocare con noi, tutti i giorni. È una promessa”.