Inquirenti al lavoro per tentare di chiarire i tanti punti oscuri che hanno caratterizzato il tentato sequestro di una donna a Torino – una cittadina serbo-australiana di 35 anni – in pieno centro a pochi passi da piazza San Carlo. Come riportato dall’ANSA, innanzitutto sono state rese note le generalità degli aspiranti rapitori che ieri hanno trascinato la donna con la forza in un furgone con i vetri oscurati, in quella che ai passanti è sembrata essere a tutti gli effetti una scena da film. Si tratta di Edward Lipensky, austriaco di 58 anni, Hermann Reklin, Denis Hoch e Michael Hofmann, tedeschi di 24, 25 e 54 anni. Uno dei misteri riguarda poi l’altro uomo che al momento del tentato sequestro si trovava in compagnia della vittima, e che a sua volta è stato strattonato con l’intento di essere rapito. L’uomo, infatti, è riuscito a divincolarsi e a scappare, ma al momento non è stato rintracciato neanche dalla polizia. Che fine ha fatto? Che ruolo aveva nella vicenda? Se lo chiedono gli inquirenti che ancora stanno scavando per chiarire il reale movente dietro all’azione e i rapporti tra tutti i soggetti coinvolti. (agg. di Dario D’Angelo)



TENTATO SEQUESTRO A TORINO

Momenti di panico questa mattina, in pieno centro a Torino: una donna è stata caricata con la forza da tre uomini stranieri su un furgone nero in zona Piazza San Carlo, sotto lo sguardo dei presenti. La scena, come riferisce Corriere.it, ha avuto luogo tra piazza Cln e via Giolitti. A dare l’allarme, allertando prontamente le forze dell’ordine, sono stati proprio alcuni passanti che si trovavano nella medesima zona al momento del tentato sequestro. Fortunatamente, dopo poco, il furgone è stato bloccato dalla polizia che lo ha intercettato nei pressi di corso Vinzaglio. I tre rapitori, tutti di origine tedesca, sono stati arrestati. La vittima è una giovane donna di 35 anni di origine serbo-australiana, la quale dopo essere stata caricata con la forza a bordo del camion nero era stata legata con delle fascette da elettricista per evitare che scappasse. La scena è stata immortalata dagli stessi passanti e caricata su svariati siti di informazione. Si vede esattamente il momento in cui la donna viene caricata sul furgone contro la sua volontà.



DONNA CARICATA SU FURGONE: TRE ARRESTATI

Dopo le prime indagini condotte sul tentato sequestro di una donna oggi a Torino, sarebbe emerso che alla base del fatto di cronaca che ha sconvolto i cittadini e turisti presenti in pieno centro nel capoluogo piemontese sarebbe una storia di recupero crediti partita proprio dalla Germania, luogo di origine dei rapitori fermati. Due dei tre tedeschi finiti in manette, infatti, farebbero parte proprio di una agenzia investigativa privata. Fermata anche una quarta persona di origini austriache. Tutti gli arrestati, al momento del fermo sono stati trovati in possesso di spray urticante. Avevano preso appuntamento con le due vittime che, secondo il racconto degli stessi rapitori, avrebbero potuti aiutarli a risalire agli autori di una truffa. Secondo TgCom24, tuttavia, dietro all’intera vicenda ci sarebbe un debito non pagato.



TRUFFA ALLA BASE DEL SEQUESTRO?

La vittima si trovava insieme al suo compagno, a quanto pare fuggito dai sequestratori e non ancora individuato. Secondo la ricostruzione riportata da TgCom24, uno degli arrestati, che si occupava di cambio valute guadagnando il 20% su ogni operazione, avrebbe subito una truffa a Milano lo scorso giugno. Tuttavia aveva deciso di non denunciare l’accaduto (aveva consegnato 50mila euro ricevendo in contropartita solo banconote false) facendo ritorno in Germania. A quel punto avrebbe organizzato una trappola dopo aver avviato delle indagini privatamente ma le due vittime non sarebbero gli autori del raggiro. Secondo i testimoni, questa mattina avrebbero assistito ad una vera e propria scena da film. Il furgone “viaggiava contromano e aveva i vetri oscurati”, hanno raccontato. I rapitori avevano il volto coperto da passamontagna: “La signora stava passeggiando, quelli l’hanno presa e caricata su un furgone, mentre urlava”, ha dichiarato il dipendente di una gelateria vicina al luogo in cui si sono svolti i fatti. “L’uomo che l’ha presa sembrava un buttafuori. Poi il camioncino è schizzato a folle velocità fino all’intervento delle volanti, che hanno fermato il mezzo e liberato la donna”.