Nelle ultime ore, dopo una segnalazione da parte di alcuni genitori fatta alla redazione della Stampa, si è aperto un vero e proprio caso mediatico sulla scuola media di Torino che ha mandato in gita una classe terza a Milano, negli studi di Radio24. Una scelta come centinaia di altre ne vengono fatte ogni giorno su tutto il territorio, ma che ha fatto discutere perché dei 24 studenti della classe in questione, solamente 15 sono stati ‘scelti’, come spiega una circolare interna della scuola di Torino, con il criterio “del merito” pari ad una media di almeno 7 in pagella e in base “agli esiti del primo quadrimestre e alle necessità di recupero” dei ragazzi.



Un criterio per certi versi condivisibile e che – come spiega la preside dell’istituto Lorenza Patriarca, anche consigliera comunale del Pd – è del tutto simile a quella usata “per le Olimpiadi di Matematica o per il torneo di scacchi”, ma che è stata accolta con ampie critiche dai genitori. Infatti, tra i ragazzi esclusi dalla gita della scuola di Torino ce ne sono tre con un disturbo dell’apprendimento e uno ipovedente, mentre l’ultimo ha preso una nota disciplinare, e a vedere da fuori sono rimasti in classe solo i ragazzi fragili.



Giuseppe Valditara: “La scuola di Torino avrebbe dovuto chiedere un’eccezione al limite numerico per la gita”

Il caso, insomma, è arrivato sulle pagine della Stampa e da lì è scoppiato un vero e proprio putiferio contro quella scuola ‘bene’ di Torino e contro la sua preside, mentre la gita si è tenuta lo scorso 30 aprile. Proprio su questo punta la dirigente scolastica, che commentando la notizia con i quotidiani italiani ha ricordato che “la classe è stata coinvolta in tutti i passaggi di questo progetto. Si è presentato il limite di un numero” e si sono discusse le modalità migliori per rispettarlo. La dirigente ammette il suo errore, ma al FattoQuotidiano specifica anche che “non contesto la decisione adottata dalle docenti”.



Nel frattempo, sul caso della scuola di Torino in gita solo con i ragazzi più meritevoli è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che su X ha criticato quella che ritiene una scelta “non condivisibile. Il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica”, ha precisato il ministro, “ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti” e sul limite di studenti ritiene che “si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva”. Infine, è intervenuto anche il deputato leghista Rossano Sasso, che ha chiesto un’immediata interrogazione parlamentare per “l’agghiacciante” caso della gita non inclusiva a Torino.