SCHIANTO AEREO FRECCE TRICOLORI A TORINO: AL VIA ESAMI

Un anno dopo lo schianto dell’aereo delle Frecce tricolori vicino all’aeroporto di Caselle a Torino, la famiglia di Laura Origliasso attende ancora giustizia. Ci sono importanti novità riguardo le indagini, perché sono iniziati giovedì 14 novembre 2024 gli accertamenti tecnici a Volpiano sulla carcassa del velivolo che si schiantò causando la morte della bambina di 5 anni. Stando a quanto riportato dall’Ansa, è stato aperto il motore davanti agli specialisti nominati dalle parti coinvolte, l’esame poi proseguirà venerdì.



Una delle ipotesi al vaglio della procura di Ivrea c’è che l’aereo delle Frecce Tricolori abbia avuto problemi per l’impatto con un volatile dopo il decollo, quindi sia rimasto coinvolto nel cosiddetto fenomeno del “bird strike“. I primi accertamenti sono stati effettuati analizzando la feritoia dall’esterno: l’esito è stato negativo, ma è atteso l’esame interno, che potrebbe fornire altre indicazioni.



In merito all’attesa della famiglia di Laura, gli accertamenti sull’aereo, che si trova in un hangar dei carabinieri, erano stati disposti a marzo e da allora ci sono state molteplici sollecitazioni da parte dei pm, eppure l’operazione è iniziata solo ora in quanto sarebbe complessa e richiede strumenti che non sono reperibili facilmente.

LA FAMIGLIA DI LAURA ATTENDE GIUSTIZIA DA UN ANNO

Al momento quel che si sa è ciò che hanno raccontato i genitori di Laura Origliasso: papà Paolo ha spiegato di aver estratto la moglie Veronica dall’auto, poi il figlio Andrea, ma non ce l’ha fatta a liberare Laura, bloccata al seggiolino con l’auto ormai in fiamme e la lamiera sigillata dalle fiamme dopo essere stata colpita dall’aereo delle Frecce Tricolori il 16 settembre 2024.



Non sapevano nulla dell’esercitazione delle Frecce Tricolori, quindi avevano pensato a un attacco della Russia per via delle tensioni geopolitiche. Poi hanno capito che i russi non c’entravano nulla. La mamma, invece, ha raccontato di aver incrociato il pilota in strada e di avergli detto che la figlia stava bruciando in auto. “Si è messo le mani tra i capelli“.

Il maggiore è indagato con l’accusa di disastro aereo e omicidio colposo. Ora i genitori di Laura chiedono giustizia, ma un anno dopo la tragedia non sanno chi sono i responsabili. “Abbiamo bisogno di risposte“, avevano dichiarato nelle scorse settimane a La Stampa.