La manifestazione degli anarchici a Torino si è trasformata in una guerriglia urbana tra bombe carta, scontri e feriti. Era nato come un corteo di solidarietà con il suo sciopero della fame contro il regime carcerario del 41 bis, ma si è poi manifestato in tutta la sua violenza tra vetrine distrutte, auto vandalizzate, cassonetti a fuoco, con scritte ovunque del tipo «Cospito libero» e «Morte al ricco». Hanno messo nel mirino anche il ministro della Giustizia: «Nordio boia».



Il bilancio, secondo quanto riportato da Repubblica, è provvisorio e parla di due agenti feriti e cinque persone fermate durante gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine sotto le bandiere della pace, davanti al Sermig. Ora si sta valutando la loro posizione. Invece, altre 34 persone sono state portate in questura e denunciate, inoltre sono stati emessi 11 fogli di via su 160 identificati. Avevano promesso che sarebbero stati «decisi e arrabbiati». Nonostante il dispositivo di sicurezza imponente, con la Digos di Torino che ha iniziato a monitorare gli arrivi degli anarchici anche dall’estero, non sono mancati gli scontri.



MANIFESTAZIONE ANARCHICI PER COSPITO: GUERRIGLIA A TORINO

Ben 200 persone sono state intercettate prima della partenza per Torino. Inoltre, sono state sequestrati caschi, spranghe, petardi, bastoni e maschere antigas anche a persone fermate poco prima che arrivassero al punto di ritrovo a piazza Solferino, mentre li scaricavano per portarli alla manifestazione. Le scene di guerriglia urbana mostrano cartelli stradali divelti e poi usati come arieti, pietre e martelli. Gli anarchici hanno usato di tutto per devastare la sede della Reale Mutua in corso Siccardi, poi la stessa sorta è toccata alla filiale di Intesa Sanpaolo di Porta Palazzo. Quindi, sono state attaccate distrutte le vetrine di negozi di borse, arredamento, scarpe e anche una galleria d’arte, oltre a lunotti delle macchine. «La manifestazione era stata preparata nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e per rendere il corteo degli anarchici meno impattante possibile», ha dichiarato il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino. «Quando si muovono queste realtà i danneggiamenti sono all’ordine del giorno, ma non riesco a comprendere i danni ai privati, proprio non li capisco. Siamo sicuri di identificare gran parte dei responsabili».