Tormento è pronto ad affiancare J-Ax per la seconda tappa della stagione di Battiti Live 2019. Dal palco di Brindisi, l’ex leader dei Sottotono si esibirà sulle note di Acqua su Marte, un brano inedito che lo riporta sulle scene musicali a distanza di quattro anni dal suo ultimo successo da solista. “Il nostro pezzo vuol essere anche lo specchio dei tempi che stiamo vivendo”, spiega l’artista in un’intervista concessa a Carlo Moretti per Repubblica; “un momento in cui si sono perse le barriere tra un genere e l’altro, quindi ideale per chi come noi è cresciuto con l’hip hop e ha sempre amato il funky, il soul e nel mio caso anche il jazz, che ritengo fondamentale per chiunque si muova nell’hip hop”. Il nuovo singolo, spiega inoltre Tormento, incarna proprio questi stili, anche se oggi, conferma nel corso dell’intervista, “la musica è abbastanza semplificata”. Un esempio? “Le basi della trap, quasi ridotte all’osso ritmico”.



“Acqua su Marte? Una nuova proposta musicale”

Tormento spiega a Repubblica da cosa sia nata l’idea di far nascere, in coppia con J-Ax, un brano dalle sonorità così particolari: “Volevamo creare un’alternativa, sentivamo che in Italia il suono tende ad appiattirsi e tutti poi seguono il filone sia per paura di sperimentare sia per la paura di essere una voce fuori dal coro”. Da qui, conferma il rapper, è nata l’dea di dare vita a “una nuova proposta musicale che ha dentro tanto di vecchio ma anche molto di nuovo, insomma un 2.0 del ‘rap alla vecchia’”. Oggi, il panorama musicale sembra dare ampio spazio alla musica trap. Ma cosa pensa Tormento di coloro che oggi propongono questo nuovo stile musicale? “Li ho conosciuti, pubblicavano i primi video su Youtube – spiega l’artista – vedevo nei loro occhi e nel loro comportamento una spinta in più rispetto a tutti quelli che ci provano, so quanto è difficile e quanta forza di volontà ci vuole”.



“Lo scontro generazionale è importante”

I trapper, secondo Tormento, hanno avuto un merito particolare: quello di sdoganare “un linguaggio molto forte che all’Italia fa bene”. Dal suo punto di vista, infatti “è importante lo scontro generazionale tra chi ascolta e chi oltre i quarant’anni non riesce quasi a comprenderli”, e la musica trap aiuta a raccontare cose che altrimenti resterebbero racchiuse negli animi dei più giovani. Proprio per questo, aggiunge Tormento, questo stile musicale “diventa un’occasione per noi più adulti per capire come pensano questi ragazzi e in quale società sono immersi”; comprendere la realtà in cui vivono i giovani è infatti un bene per gli adulti, che hanno così la possibilità di scoprire lati insondabili delle nuove generazioni e, in caso di necessità, correre ai ripari. Tuttavia, non è sempre possibile porre rimedio a una mancanza di valori: “I soldi per il rap erano il segno che ce l’avevi fatta a uscire dal ghetto, invece questi te li sbattono in faccia”.

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