In Germania la decisione è unanime riguardo alla proroga dello stato di emergenza: distanziamento (1,5 metri), mascherine in pubblico, contatti limitati e divieto assoluto d’eventi di massa.

Länder e Governo hanno deciso di stringere le maglie a causa di nuovi focolai da Covid-19. Preoccupa la zona del Nord Reno-Vestfalia, con il coinvolgimento della filiera della carne (657 nuovi contagi a Guetersloh). In loco vengono macellati ogni anno 16 milioni di suini, l’impianto di macellazione (situato nel comune di Rheda-Wiedenbrück) è stato chiuso a tempo indeterminato. Oltre all’impianto sono state chiuse scuole e nidi almeno fino al 29 giugno (inizio delle ferie estive), questa la decisione del Land.



L’azienda ha puntato il dito contro il lungo fine settimana di vacanza, il primo vero assaggio di normalità dopo mesi di blocco. Molti dipendenti dell’Est sono tornati dai rispettivi paesi positivi, viaggiando per ore (più di 17) spesso insieme, se provenienti dalle medesime zone, il tutto senza misure di sicurezza. Preoccupa anche l’Est europeo perché praticamente tutti i lavoratori che sono arrivati da Bulgaria, Moldavia, Romania, Repubblica Ceca e Polonia sono risultati positivi, nonostante i rispettivi paesi abbiamo dati contagio “al ribasso”. Oltre a ciò i “Gastarbeiter” provenienti dall Est sono alloggiati in dormitori affollati, ove non esistono regole sanitarie decenti già in condizioni di assenza di Covid-19. Partiranno probabilmente delle indagini, richieste dalla Cdu, che ha sottolineato le pessime condizioni di questi lavoratori.



Ma non è finita. In Bassa Sassonia – il Land che risulta avere le riaperture più avanzate dell’intera Germania – precisamente a Gottinga, la quarantena è stata imposta a 700 persone di un complesso in cui sono stati registrati 100 contagi. Ricordiamo che il blocco scatta in Germania quando i nuovi contagi su 100mila persone superano la soglia 50. In Bassa Sassonia per ora si è fermi a 45, quindi non è scattato nessun blocco. Anche a Berlino si è registrato un possibile focolaio: su 70 contagiati totali in città, ben 56 sono nel quartiere Neukölln. È scattata la quarantena per tutto il complesso che anche in questo caso ha visto coinvolti lavoratori dell’Est.



Mentre i Verdi sono critici per il mancato funzionamento dell’App di tracciamento (la “Immuni” tedesca) la Merkel, incontrandosi con i governatori dei Länder, ha raccomandato prudenza a chi possiede cellulari più obsoleti.

A Berlino preoccupa, non poco, la situazione della filiera industriale della carne, settore troppo strategico per rimanere chiuso e quindi si procederà con controlli a tappeto. Rimane però il nodo dei lavoratori provenienti dall’estero, che di fatto hanno saltato il cordone di sicurezza creato da Berlino.

Nel complesso, questi episodi rappresentano una sconfitta mediatica per Angela Merkel, che ha dovuto cedere e dire sì a un prolungamento delle restrizioni, nonostante tempo addietro avesse fatto intendere che il peggio era passato. La sicurezza che aveva ricominciato a diffondersi subisce una battuta d’arresto e la Germania deve tornare a monitorare i modo più scrupoloso la propria situazione interna. Il sistema tedesco di prevenzione si è rimesso in moto.

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