Si chiama “Torre dei Moro” ed è il grattacielo che purtroppo è balzato agli onori della cronaca nazionale essendo tutt’ora in fiamme nel maxi incendio che ha devastato l’area sud di Milano: una nube nera enorme visibile da chilometri di distanza, un palazzo di 20 piani coperto dalle fiamme con le circa 70 famiglie di inquilini che miracolosamente, pare, siano tutte riuscire ad essere evacuate prima della tragedia.
Le fiamme si sono sviluppate alle 17.36 di domenica 29 agosto al civico 32 di via Antonini, quello per l’appunto che ospita il grattacielo “Torre dei Moro” tra i più alti dell’area sud della metropoli: l’edificio fa parte di un intervento edilizio di 3.100 metri cubi quadrati di superficie produttiva, 2.700 di commerciale e uffici e di 3.700 metri quadrati di appartamenti. La “Torre dei Moro” è alto 20 piani e 60 metri complessivi, con l’incendio scoppiato secondo le prime informazioni al quindicesimo livello: è un edificio che imita nella forma a nella postura una “chiglia di una nave”, composto da «lastre prefabbricate di polistirene autoportanti».
COS’È LA “TORRE DEI MORO” DI MILANO
Il progetto riguarda un intervento di nuova edificazione a carattere misto (produttivo, commerciale, terziario e residenziale), in attuazione di un Piano di Recupero e ceduto al Comune di Milano, informa il portale “Ediliziainrete.it”: «La forma allungata della torre, dalle due grandi vele asimmetriche, dinamiche, si innalza sul moto ondoso delle volte dei laboratori: da qui la metafora di una nave, che fra tutte le cose in movimento è quella più vicina a un edificio. Gli edifici del complesso sono legati all’ambiente e alla storia di Milano, seguendo il caratteristico orientamento nord-ovest/sud-est e coperture tradizionali a volta». Per la progettazione dell’edificio oggi incendiato a Milano è stato inoltre utilizzato un particolare software, il “Revit”, capace di potenziare la creatività costruttiva e stilistica, mettendo a suo servizio, numerosi strumenti all’avanguardia. Resta da capire cosa possa essere successo e perché il materiale di cui era rivestita la “Torre dei Moro” ha praticamente reso un effetto “torcia” una volta che le fiamme cominciavano a divampare. Secondo quanto riportano i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento fino a sera, l’incendio si è subito esteso dal 15esimo piano a tutta la torre proprio perché passato attraverso il rivestimento esterno di cui ora rimane solo un inquietante e bruciato “scheletro” visibile da chilometri di distanza.