LA MADRE CONFESSA: “L’HO UCCISO IO”
Sono due le sostanziali novità negli aggiornamenti da Torre del Greco sulla tragedia del piccolo di 2 anni morto annegato in mare: in primis la confessione della madre, arrivata – secondo le agenzie e i media locali – durante l’interrogatorio dal pm di Torre Annunziata. La seconda e ancor più inquietante novità riguarda il presunto movente: «la donna pensava fosse affetto da ritardo mentale», riportano le fonti di Rai News.
Sempre secondo le medesime fonti, la donna avrebbe ammesso di aver contribuito alla morte del figlio nella convinzione che soffrisse di ritardi mentali irreversibili: secondo quanto riferisce però la Procura alla Rai, non vi sarebbe alcuna conferma dal punto di vista sanitario che il figlio fosse effettivamente affetto da problemi mentali. E, anche se fosse, l’orrore di una “causa” del genere conferma la natura terribile di questa tragedia avvenuta la notte tra il 2 e il 3 gennaio. Alcuni testimoni hanno poi raccontato di avere sentito la donna urlare e chiedere aiuto, ma non è chiaro se anche lei fosse in acqua o se fosse rimasta sulla battigia: viene dunque tenuta in standby la versione secondo cui la donna avrebbe tentato il suicidio, per il momento non vi sono piene conferme. Gli inquirenti hanno scoperto che a dare l’allarme ieri sera era stato il marito della donna: lui ha segnalato alle forze dell’ordine l’allontanamento da casa intorno alle ore 21 della moglie con il piccolo figlio di 2 anni.
BIMBO MORTO ANNEGATO IN MARE: COSA È SUCCESSO
Una tragedia dai contorni purtroppo ancora oscuri e potenzialmente inquietanti: è quanto avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a Torre del Greco, in provincia di Napoli: un bimbo di 2 anni è morto annegato a ridosso del lido “La scala”, vicinissimo all’area portuale della città partenopea.
L’Adkronos riporta che i carabinieri sono intervenuti dopo le prime segnalazioni hanno purtroppo trovato il bimbo senza vita mentre la madre era stata bloccata dai testimoni perché minacciava di suicidarsi: il pm della Procura di Torre Annunziata sta provvedendo in queste ore ad interrogare la donna dato che gli stessi presenti testimoni la accusano di aver gettato il bimbo in acqua prima di tentare il suicidio.
LE INDAGINI A TORRE DEL GRECO
La dinamica è tutt’altro chiarita e molti sono i dettagli che non tornano nel racconto che avrebbe fatto la donna: come spiega la cronaca di Tg Com24, alcuni passanti si sono tuffati in acqua per tentare di salvare il bimbo di 2 anni, tutto però inutile. Tanto la madre quanto la vittima erano di Torre del Greco secondo le prime informazioni fornite dagli inquirenti: La salma del bambino di due anni e mezzo morto annegato è stata posto sotto sequestro e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel frattempo, la Procura ha disposto anche il sequestro della parte di spiaggia vicina alla porzione di mare dove è stato recuperato il corpo senza vita del povero e innocente piccolo. Riportano le ultime notizie di Sky TG24 che la donna è stata ascoltata a lungo dai carabinieri nella caserma di viale Carlo Alberto Dalla Chiesa: oltre al suo fermo, è stato ascoltato anche il marito della donna. È emerso che la coppia, oltre alla vittima di 2 anni, avrebbe un’altra figlia di 7 anni.