La Torre della Garisenda di Bologna è stata messa in sicurezza per via della possibilità di “crollo improvviso e inaspettato” della stessa torre del XII secolo. Questo quanto riportano stamane la CNN e la BBC, citando quanto comunicato dal consiglio comunale che ha fatto sapere che la torre che domina il capoluogo emiliano sarà messa in sicurezza con un anello metallico “per contenere i detriti derivanti da un possibile crollo, ridurre i danni agli edifici circostanti, ridurre l’esposizione della popolazione e impedire l’accesso all’area riservata”. Ci saranno inoltre delle reti di sicurezza per proteggere da un’eventuale caduta di massi; le reti saranno metalliche, ancorate al terreno e appositamente progettate. Il team scientifico che monitora con costanza la Torre della Garisenda avrebbe avvertito del suo possibile crollo fin dal 2019, a seguito di un rapporto di 27 pagine.
Secondo gli stessi è necessario mettere il sito in “massima allerta” ritenendo “che non ci siano condizioni sicure per operare sulla torre o nelle sue vicinanze, se non nel quadro del Piano di Protezione Civile”. Nell’ultimo mese è stato inoltre rivelato un “andamento imprevedibile e rapido” di ritiro “schiacciante” alla base della torre, con l’aggiunta di una graduale disintegrazione della pietra utilizzata per coprire la base, oltre ad un ampliamento delle fessure nella muratura sovrastante. In ogni caso un portavoce, parlando con la CNN, ha spiegato che la torre non corre un rischio imminente di crollare.
TORRE GARISENDA DI BOLOGNA, ALLARME CROLLO: AVVIATA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI
“Ci comportiamo come se si trattasse dello scenario peggiore, ma ciò non significa che accadrà”, ha detto, specificando che ad oggi l’edificio è in allerta gialla e non rossa, quella che anticiperebbe un collasso imminente. Il sito della Torre della Garisenda era stato chiuso per la prima volta ad ottobre dopo che i sensori avevano rilevato dei cambiamenti nell’inclinazione.
La costruzione della barriera sarà completata a inizio anno prossimo, ma la stessa torre e la piazza rimarranno chiuse molto probabilmente diversi anni per i lavori di restauro. Secondo Bologna la messa in sicurezza dell’edificio è una “sfida straordinaria” che richiederà “l’impegno di tutta la città e di quanti in tutto il mondo amano Bologna e uno dei suoi simboli più importanti”. Anche per questo è stato avviata una campagna di crowfunding per finanziare il restauro che dovrebbe costare, solo per la barriera, circa 4,3 milioni di euro.