Tefta, madre di Jessica Malaj, la ragazza uccisa dal padre e in passato abusata dall’uomo, racconta l’inferno dei terribili momenti dell’omicidio consumatosi a Torremaggiore. “Non è stato un incidente, è stata una cosa ben pianificata. Doveva andare così, la fine di Jessica doveva essere questa – afferma la donna in un’intervista esclusiva rilasciata a Storie Italiane – Aveva deciso di ucciderla perché aveva paura che lo potesse denunciare”.



Tefta, rimasta ferita con diverse coltellate scagliate dal marito, oggi 15 maggio ha firmato per uscire dall’ospedale e poter assistere al funerale della figlia Jessica. “Se ne era parlato, di denunciare, e più lo diceva e più si rischiava che lo facesse. Lui (Taulant Malaj, ndr) aveva paura”. Il racconto prosegue: “le molestie sono iniziate due anni fa, era più piccola di 14 anni. Me ne ha parlato ma io all’inizio non le ho creduto perché ho pensato che era una bambina e gli amici potevano convincerla a dire qualsiasi cosa. Ho comprato le telecamere da mettere in posti nascosti e io sono uscita fuori casa per vedere cosa succedeva, se era vero o no”. Tefta afferma che “lui non sapeva di quelle telecamere, l’ha saputo dopo” quando lei l’ha messo davanti alle prove delle molestie consumate sulla figlia Jessica Malaj. “Lui ha negato” e davanti ai filmati “è stato zitto, non poteva negare, ci sono anche i vocali in cui abbiamo discusso, perché le videochiamate sono registrate e ci sono. Si è giustificato dicendo che gli era entrato il diavolo in testa. Poi le molestie non sono più continuate ma non era più vita, siamo stati insieme solo per il piccolino”.



Tragedia Torremaggiore, Jessica Malaj uccisa dal padre: “voleva denunciare molestie”

Da questo momento, l’incubo a Torremaggiore di Tefta e della figlia Jessica Malaj se possibile si aggrava ancora di più. “Ha cominciato a minacciarmi perché per separarmi dovevo andare in un post lontanissimo e cambiare nome e cognome. Avevo paura di lui. Non ho denunciato per paura, sapevo che se avessi denunciato mi avrebbe ammazzata” confessa la donna a Storie Italiane, negando di aver avuto una relazione extraconiugale con il barista ucciso assieme alla ragazza.

Le dava calci, anche se era quasi morta, Jessica non era neanche vicina me. Voleva farle del male, doveva uccidere lei e ha inventato tutta una storia. Deve morire a poco a poco perché ha preso la vita di mia figlia, lui è un mostro”. Tefta confessa di non aver parlato con “nessuno” delle molestie ai danni della figlia Jessica Malaj, ammettendo che “mi sono tenuta tutto dentro per paura. Jessica non si era confidata con nessuno, solo con me. Eravamo amiche, sorelle, mamma e figlia. Senza lei mi manca l’aria, non lo so quando tornerò a casa come farò”. E fornisce una ricostruzione concitata di quei momenti in cui si è consumata la tragedia a Torremaggiore, a partire da quando il marito Taulant Malaj “voleva uccidere [Massimo De Santis], io ho cercato di difenderlo, ho preso tante coltellate. In quel momento si è alzata Jessica ma io già ero quasi svenuta, poi lui l’ha accoltellata”. E per il futuro ha un solo appiglio: “voglio stare tranquilla con mio figlio piccolo in un’altra casa”, confermando che il piccolo Leonardo ha visto tutto.