Edoardo Bove ha avuto un arresto cardiaco causato da una torsione di punta, un’aritmia ventricolare che per il dottor Massimo Grimaldi, che dirige la cardiologica del Miulli ad Acquaviva delle Fonti ed è a capo dell’Anmco, è un “evento fugace“. Questa la prima diagnosi sul malore. Si tratta di un’aritmia rapida che porta a un arresto cardiaco o si risolve in modo spontaneo, pochi secondi dopo la sua insorgenza. Dunque, il ventricolo si “stacca” dal controllo normale del ritmo cardiaco e si genera un battito anomalo, mentre la frequenza cardiaca aumenta.
Per quanto riguarda le possibili cause, Grimaldi all’Adnkronos ha spiegato che potrebbe esserci un basso livello di alcuni elettroliti, come potassio e magnesio, in particolare il primo. Una eventuale predisposizione genetica, il cosiddetto QT lungo, incrementa questo rischio, d’altra parte Grimaldi esclude che possa averla il giocatore della Fiorentina, visto che sarebbe emersa durante la visita di idoneità sportiva, nella quale ci si sottopone a un elettrocardiogramma. Infatti, nessun esame aveva evidenziato queste patologie, mentre sarebbe emersa una carenza di potassio.
TORSIONE DI PUNTA, LA DIAGNOSI E LE CURE
Il primo esperto a descrivere la torsione di punta è stato il francese Francois Dessertenne, che ha dato questo nome per la forma che si genera nell’elettrocardiogramma quando emerge. Infatti, Giulio Molon, che dirige la Cardiologica all’Irccs Sacro Cuore di Negrar a Verona, parla di un tracciato che si attorciglia attorno alla linea isoelettrica. Basta tale esame per la diagnosi, ma può anche non essere vista direttamente, in tal caso un allungamento del tratto QT può destare sospetti.
Una volta terminata la fase acuta della torsione di punta, si somministra magnesio e/o potassio endovena e si interrompono le cure che possono causare tale allungamento, in quanto ci sono diversi medicinali che possono causare ciò. Come riportato dal Sismed, nei casi più complicati o resistenti, potrebbe essere necessario anche l’uso di dispositivi come pacemaker o defibrillatori impiantabili, per favorire il mantenimento del ritmo cardiaco stabile.