Una nonna dell’Ucraina ha offerto una torta allo zinco a otto soldati russi, avvelenandoli. Passa anche attraverso queste azioni individuali la resistenza dei civili del Paese avente come capitale Kiev, capaci di crearsi armi dal nulla, attingendo dal proprio arsenale privato. La storia è stata diffusa dal consigliere del capo del Ministero degli Affari interni, Anton Gerashchenko, a seguito di una conversazione privata dell’esercito russo e intercettata dalle forze ucraine.



I militari della Russia, sostiene l’agenzia di stampa Unian, “è in una situazione miserabile e i soldati non hanno niente da mangiare. Una signora anziana avrebbe quindi portato ai soldati una torta con dentro dello zinco avvelenando 8 persone”.

TORTA ALLO ZINCO, OTTO SOLDATI AVVELENATI. NON È UN CASO ISOLATO: A KHERSON I RESIDENTI HANNO RIFIUTATO IL CIBO OFFERTO DAI RUSSI

La notizia della torta allo zinco ai soldati russi ha fatto letteralmente il giro del mondo ed è approdata anche in Italia attraverso le colonne de “Il Messaggero”, sulle quali si legge che “gli occupanti stanno saccheggiando case e supermercati, in cerca di cibo che non si riesce a reperire. Così la donna, ha colto l’occasione per colpire. Non è il primo caso di questo tipo da quando è cominciata la guerra. Ai russi sono stati dati anche cibi avariati e acqua contaminata”.



Peraltro, come viene evidenziato dal quotidiano stampato nella Capitale, sul fronte opposto ci sono invece i civili ucraini che rifiutano gli aiuti umanitari dei russi, perché “non si fidano di quello che potrebbero dargli. A Kherson, nonostante il blocco agli aiuti umanitari, i residenti hanno rifiutato il cibo offerto dai russi e depositato al centro della città”. Un’istantanea che denuncia una situazione di profonda crisi umanitaria e sociale e sottolinea, una volta di più, come sia sempre più indispensabile arrivare quanto prima a sancire la pace.

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