“Stanno cercando di cancellare la nostra storia e la nostra cultura”. Così l’ex ministro degli interni Matteo Salvini dopo la pubblicazione della notizia che durante la festa del patrono di Bologna, il prossimo 4 ottobre, saranno preparati e distribuito anche tortellini con ripieno al pollo, accanto ai classici con carne di maiale. “Per il rispetto, il vescovo di Bologna, manco un passante, ha lanciato i tortellini senza carne di maiale. E’ come dire il vino rosso in Umbria senza uva per rispetto. Vi rendete conto che stanno cercando di cancellare la nostra storia, la nostra cultura?” a detto durante un comizio oggi a Attigliano in provincia di Terni. Secondo quanto reso noto da varie fonti, l’dea del cosiddetto “tortellino dell’accoglienza” sarebbe stata lanciata dall’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi.
L’IDEA DELL’ARCIVESCOVO ZUPPI
Polemiche a Bologna per la decisione, ispirata da una idea dell’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, prossimo a diventare cardinale e quindi ipoteticamente “papabile” che riguarda la festa del patrono locale, San Petronio il prossimo 4 ottobre. Si cambia la ricetta del piatto tradizionale per eccellenza, una istituzione bolognese, il tortellino, togliendo la carne di maiale che da sempre ne costituisce il ripieno, sostituendola con quella di pollo, o ricotta (ma già si faceva), parmigiano e uova. Questo per rendere il piatto accessibile anche ai componenti di quelle religioni che rifiutano la carne di maiale, in primis i musulmani, ma anche gli ebrei. E’ ovvio che l’intenzione riguarda soprattutto i primi, da tempo immigranti sempre più in aumento, tanto che il piatto viene battezzato per l’occasione “tortellino dell’accoglienza”.
IL COPYRIGHT DEL TORTELLINO
Ma anche una iniziativa per i tanti vegani, spiega la presidente dell’associazione dell’Associazione Sfogline di Bologna e Provincia. Eppure il tortellino bolognese ha una sorta di copyright, una ricetta ufficiale depositata alla Camera di Commercio: un ripieno di un misto di carne di maiale (lombo, prosciutto e mortadella), oltre a parmigiano reggiano, uova e noce moscata, all’interno di una sfoglia all’uovo tirata a mano. Per monsignor Ernesto Vecchi, già vescovo ausiliare di Bologna e grande appassionato di cucina, “Il tortellino? Se lo trucchi, lo uccidi. Servono i classici ingredienti, a partire dalla mortadella, se no è un’altra cosa” ha commentato sul Corriere della sera. In realtà da tempo il tortellino subisce trasformazioni, come l’uso del pesce invece che della carne. Vedremo se il tortellino dell’accoglienza avrà successo, appuntamento dalle 11 di mattina in Piazza Maggiore a Bologna il 4 ottobre, dove c comunque il tortellino tradizionale sarà presente.