Insieme ai migranti arrivati in Italia a bordo della Sea Watch di Carola Rackete, la comandante tedesca protagonista di un durissimo scontro con l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, vi erano anche due egiziani ed un guineano riconosciuti come torturatori nei centri di detenzione libici da alcuni migranti sbarcati dalla Alex & co di Mediterranea Saving Humans. Lo riporta Il Giornale, aggiungendo che i tre sono stati condannati dal Gup di Messina a 20 anni di carcere ciascuno. Secondo quanto scrive il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, il 22enne guineano Mohamed Condè, detto Suarez, e gli egiziani Hameda Ahmed e Mahmoud Ashuia, rispettivamente 26 e 24 anni, erano stati fermati il 16 settembre dello scorso anno press l’hotspot di Messina. I giovani erano stati accusati di torture, violenza sessuale, associazione a delinquere, tratta di esseri umani e omicidio.
TORTURATORI LIBICI SBARCATI CON CAROLA RACKETE
Il fermo dei tre riconosciuti come torturatori nei centri di detenzione libici, giudicati con la formula del rito abbreviato, era avvenuto attraverso un’ordinanza della Direzione distrettuale antimafia di Agrigento. Come riportato in esclusiva da Il Giornale, il fatto che gli uomini fossero sbarcati in Italia proprio a bordo della Sea Watch di Carola Rackete era stato messo a tacere sia dal Viminale che dai vertici della Polizia. Sul fronte degli sbarchi, intanto, proseguono senza sosta gli arrivi a Lampedusa: il centro di accoglienza locale è pieno dopo che nel giro di poche ore sono arrivate dentro al porto numerose imbarcazioni con a bordo 185 persone. I flussi maggiori che nelle scorse settimane arrivavano dalla Tunisia, adesso provengono nuovamente dalla Libia, nonostante la Guardia Costiera di Tripoli stia monitorando la situazione e giusto ieri abbia riportato indietro 200 migranti.