L’asilo degli orrori, espressione che purtroppo negli ultimi anni ricorre sempre più spesso nelle cronache nostrane: ma, leggendo le motivazioni che hanno portato all’arresto di una coppia di Castel Volturno (Caserta), gestori di un asilo abusivo, la definizione calza a pennello. Infatti, al termine di una lunga e delicata indagine portata avanti dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato del capoluogo campano, a finire in manette sono stati marito e moglie, entrambi originari del Ghana, accusati di “maltrattamenti in famiglia pluriaggravati in concorso” per via delle violenze sui bambini che erano stati dati loro in custodia.
Sadiche torture col peperoncino messo negli occhi dei bimbi e anche tra le loro natiche, ma anche maltrattamenti e botte date con delle mazze di ferro: sono solo alcune delle brutali pratiche che la coppia adoperava verso i piccoli ospiti di quello che era di fatto un asilo-lager, senza contare le umilianti pratiche di costringerli a stare nudi oppure rinchiusi al buio in alcune delle stanze. Il motivo di queste sevizie? “Metterli in riga” e costringere tutti i bambini a seguire quelle che erano a loro dire le ferree regole della loro casa. Tra l’altro a dare in affidamento i loro figli alla coppia dietro il pagamento di una retta erano sovente anche famiglie di extracomunitari residenti in Italia, ignari di cosa accadesse tra quelle mura.
ASILO ABUSIVO A CASERTA: TORTURE SU MINORENNI EXTRACOMUNITARI CON…
Come spesso accade in questi casi, le indagini erano cominciate mesi fa e le manette scattate per la coppia ghanese sono solo l’approdo finale di un lungo lavoro investigativo, reso ancora più delicato dalla giovanissima età delle vittime degli abusi e delle torture psicologiche. L’asilo abusivo era stato scoperto infatti da tempo quando, a seguito di un blitz in un edificio di Castel Volturno, la Squadra Mobile aveva trovato undici minorenni di nazionalità nigeriana a cui i due arrestati (ora ai domiciliari) garantivano vitto e alloggio dietro il pagamento di una retta. Successivamente i minorenni erano stati affidati a una struttura di accoglienza comunale ma ancora nulla sapevano gli inquirenti dell’orrore perpetrato tra quelle mura.
Infatti solo in un secondo momento gli uomini della Squadra Mobile casertana sono venuti a conoscenza delle torture fisiche (e non solo) nei confronti dei piccoli ospiti: secondo quanto si apprende ora da fonti di stampa, almeno tre di quegli undici bambini sono stati oggetto di sevizie in modo continuativo per diversi mesi. Oltre ai maltrattamenti di cui si è detto sopra, pare che i bimbi venissero lasciati senza cibo e acqua nonostante la retta pagata dai genitori, mentre ad alcuni venivano pure spezzate le unghie come ulteriore sevizia a quelle usuali del peperoncino sugli occhi e delle botte con delle mazze di ferro.