Tosca D’Aquino, chi è e carriera: dal successo al cinema alla televisione
Tra gli ospiti di Caterina Balivo nella nuova puntata de La volta buona, in onda oggi pomeriggio su Rai 1, c’è anche Tosca D’Aquino. Nata a Napoli, classe 1966, la sua vocazione per la recitazione è stata espressa sin da giovane e ha studiato presso l’Accademia d’arte drammatica: dopo i primi film per il cinema realizzati alla fine degli anni ’80, il grande successo arriva negli anni ’90 quando recita nei celebri film di Leonardo Pieraccioni I laureati e Il ciclone.
Oltre al cinema, è diventata negli anni celebre anche in televisione prendendo parte a numerose serie: le più recenti sono I bastardi di Pizzofalcone, che l’ha vista impegnata dal 2017 al 2023, e alcuni episodi di Maria Corleone andata in onda lo scorso anno. Non solo attrice ma anche conduttrice e showgirl: nel 2000 ha affiancato Giorgio Panariello e Matilde Brandi in Torno sabato, nel 2005 le viene affidata la conduzione dello Zecchino d’Oro mentre più di recente, nel 2017, ha vinto la seconda edizione di Bake Off Italia Celebrity Edition.
Tosca D’Aquino, vita privata e la malattia riscontrata dopo la gravidanza
Tosca D’Aquino, soffermandoci invece sulla sua vita privata, si è sposata due volte ed è diventata madre di due figli: il primo matrimonio è stato celebrato al fianco dell’ex marito Mauro Gabrielli, professione ingegnere, dal quale ha avuto il primo figlio Edoardo nel 1999. Archiviata la separazione, si è sentimentalmente legata al produttore Massimo Martino: la coppia è convolata a nozze nel 2013 dopo 11 anni di frequentazione e dalla loro unione è nato nel 2005 il secondo figlio dell’attrice, Francesco.
Ma Tosca D’Aquino ha sofferto anche di una malattia, presentatasi per la prima volta in seguito alla sua prima gravidanza: come riporta il Messaggero, infatti, l’attrice ha iniziato a soffrire di gonfiore e pesantezza alle gambe dopo la nascita del primo figlio. Il problema si è poi ripresentato, in forma più grave, dopo la seconda gravidanza: alla fine la diagnosi è stata quella di insufficienza venosa, per la quale non vi sono effettive cure se non un miglioramento delle abitudini alimentari e dello stile di vita, oltre all’utilizzo di apposite calze elastiche a compressione graduata.