L’amministratore delegato di TotalEnergies ha affermato che l’azienda petrolifera francese potrebbe spostare la propria quotazione primaria da Parigi a New York poiché gli investitori statunitensi sono stati più positivi verso l’azienda e sosterrebbero la sua strategia sui combustibili fossili. Patrick Pouyanné, a capo di Total negli ultimi dieci anni, già in precedenza si era lamentato con gli investitori del fatto che la quotazione europea della società rappresentasse un ostacolo: rispetto ai concorrenti statunitensi, infatti, sarebbe meno predisposta nei confronti delle sue strategie.
Venerdì l’ad ha dichiarato pubblicamente che il gruppo francese sta considerando seriamente uno spostamento in quanto gli investitori statunitensi sosterrebbero le prospettive e la strategia del gruppo. “C’è stata una discussione con il consiglio sulla questione della quotazione negli Stati Uniti, siamo tutti d’accordo che dobbiamo esaminarlo seriamente”, ha detto Pouyanné agli analisti. “Abbiamo più azionisti statunitensi, pensare di avere una quotazione chiara a New York è ovviamente un mossa che stiamo esaminando”. Una decisione verrà presa entro settembre. L’ad ha inoltre chiarito che la sede della società rimarrà a Parigi.
Pouyanné: “TotalEnergies quotata a New York? Si tratta di affari”
Gli investitori statunitensi ora rappresentano quasi la metà della base azionaria di TotalEnergies, rispetto a un terzo di dieci anni fa. “È chiaro che nel campo dell’energia, del petrolio e del gas, gli azionisti statunitensi stanno comprando le azioni e gli azionisti europei non stanno comprando allo stesso modo” ha affermato Pouyanné. L’amministratore delegato dell’azienda francese ha poi parlato a Bloomberg, spiegando che “non si tratta di emozioni. Si tratta di affari”, aggiungendo: “Ci troviamo di fronte a una situazione in cui gli azionisti europei, o vendono o mantengono, e gli azionisti statunitensi comprano. Quindi cosa è più conveniente per gli azionisti statunitensi? Preferiscono che le azioni siano quotate principalmente a New York o in Europa? Credo che quando si pone la domanda, si ha la risposta”.