Fa un certo effetto tornare a vedere oggi, in piena crisi internazionale, com’era il mondo ai tempi della “cortina di ferro”. Conclusa vittoriosamente la Seconda guerra mondiale, l’Occidente e l’impero sovietico si fronteggiarono per decenni in una lunga Guerra fredda, combattuta senza esclusione di colpi ma con le armi e la tecnologia del tempo. Oggi rivederli all’opera con quei “rudimentali” strumenti a disposizione ci strappa qualche sorriso. Com’era il mondo quando non esistevano i cellulari? E come facevano gli agenti segreti del tempo senza i droni e i localizzatori Gps? Quanto tempo ci voleva per trovare in un immenso archivio cartaceo il dossier giusto?



Totems – Conto alla rovescia risponde a tutte queste domande riportandoci in un sol colpo agli inizi degli anni ’60, quando attraversare un confine era ancora un grosso problema, bisognava esibire documenti cartacei e l’Europa era divisa rigidamente in due zone incomunicabili. La serie tv francese prodotta dalla Gaumont per Amazon Prime racconta di un giovane ingegnere spaziale che viene assoldato dai servizi segreti per cercare di capire cosa stia realmente accadendo tra i suoi autorevoli colleghi oltrecortina. È appena cominciata la corsa a chi arriverà per primi sulla Luna e in qualche modo sembra che i russi siano in vantaggio. Così Francis Mareuil, interpretato dal giovane attore frano-canadese Niels Schneider, viene spedito a un convegno internazionale a Berlino per stabilire un contatto con l’eminente scienziato Boris Golubev. In realtà Francis quando giunge a Berlino si rende conto di essere ormai coinvolto in una trama molto più intricata e complessa. Dopo un rifiuto iniziale, diventa il protagonista principale di una vicenda che per gravità ricorda la crisi cubana del ’62.



Ma soprattutto il giovane ingegnere francese rimane stregato dalla bella figlia dello scienziato russo, Lyudmila, interpretata dall’attrice di origini siberiane Vera Kolesnikova. La ragazza è costretta dal KGB a spiare il padre per poter continuare a coltivare la sua passione di pianista. E sarà lo stesso KGB a spingere Lyudimila a seguire Francis in Occidente per ottenere informazioni e controllarlo. Ma anche i familiari di Francis subiscono le stesse attenzioni da parte delle altre organizzazioni di spionaggio internazionale. La moglie Anne, interpreta da Ana Girardot, sarà assoldata dalla Cia, mentre il patrigno Charles Contignet, interpretato dall’attore francese Lambert Wilson, si rivelerà un pericoloso doppiogiochista al servizio di più agenzie. 



Nonostante la produzione francese sia povera di effetti speciali e si impegni soprattutto nella più fedele ricostruzione dell’epoca, Totems sta raccogliendo un considerevole successo. La guerra in Ucraina ha sicuramente riportato alla luce una frattura profonda tra est e ovest che per molti anni è stata materia privilegiata per le produzioni cinematografiche di successo. Poi hanno preso il sopravvento i nuovi conflitti internazionali, a cominciare dalla guerra globale al terrorismo islamico. Totems ha il pregio di mettere al centro un’Europa che non esiste più. Il muro di Berlino, i check point e i confini blindati sono un ricordo ormai lontano e sbiadito. Anzi, per i più giovani quell’Europa sembra non essere mai esistita. E quindi è un bene che qualcuno aiuti a capire quanta strada sia stata fatta fino alle nuove regole di Schengen.

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