Il grande Totò Cascio, attore indimenticabile di Nuovo Cinema Paradiso, capolavoro di Giuseppe Tornatore, è stato ospite di Uno Mattina Estate. Ha presentato il suo libro in cui parla della malattia che lo affligge da anni, la retinite pigmentosa con edema maculare, che gli provoca dei gravi problemi alla vista: “Non è stato facile – ha spiegato Totò Cascio in diretta tv – ci sono voluti anni per metabolizzare, è stata la mia prova, col tempo ci sono riuscito e adesso sono qui, pronto per ripartire. Nel libro racconto la gloria e il successo, l’affetto del pubblico e la prova, che è la malattia, la cosa che mi piace è la ripartenza, il nuovo cinema paradiso 2.0 è la mia rinascita, è il secondo tempo della mia vita. E’ stato davvero importantissimo, fondamentale, avevo il desiderio e il bisogno di mettere nero su bianco, adesso sto avendo tantissimo successo, l’affetto delle persone è gratificante ed è bellissimo”.
Un ricordo sulla figura di Giuseppe Tornatore: “E’ stato fondamentale per me, una persona che mi ha dato fiducia, importantissima. Sono stato travolto dal Nuovo cinema paradiso e poi son stato travolto dalla malattia, ma il vero uomo si vede nella prova, perchè ad accettare il successo siamo tutti bravi”. Come fare per superare una situazione di disagio? “Serve tanta fede, tanta consapevolezza e tanto coraggio ma alla fine ce la possiamo e ce la dobbiamo fare”.
TOTO’ CASCIO “LA MIA FAMIGLIA E’ STATA FONDAMENTALE”
In famiglia anche il fratello di Totò Cascio, Carmelo, di 45 anni, soffre dello stesso problema: “La famiglia è fondamentale, preziosa, dobbiamo essere uniti e siamo stati uniti nella gloria e nella prova, bisogna accettarla, guardare in faccia alla realtà”. Massimiliano Ossini chiede quindi a Totò Cascio cosa sia per lui il buio: “E’ la paura, il panico, la vergogna, io ho trasformato la retinite da condanna in condizione, per anni l’ho nascosta, ora è il mio valore aggiunto, non dobbiamo vergognarci, bisogna accettare e ripartire”.
In chiusura Totò Cascio ha raccontato: “Bisogna ringraziare per il bello che c’è nella quotidianità e nella vita e la vita ci farà di continuo dei doni. Siamo presi a volte dalla frenesia, dalla vita che ci passa davanti così in fretta, a volte si ricorda la fede solo nel bisogno io ho imparato a mettere Dio al primo posto e poi tutto il resto, non sono qui a fare catechismo, sono il primo peccatore, ma credo e prego”.