Totò Cascio, che è stato il bambino prodigio del film Nuovo cinema Paradiso, si racconta a Caterina Balivo nella nuova puntata de La Volta Buona. L’attore svela il suo addio al cinema, da lui voluto a causa della malattia che lo ha colpito. Totò, infatti, non vede se non le forti luci.
“Ho nascosto per anni la mia malattia. – ha spiegato Cascio su Rai Uno – Mi vergognavo. A 10 anni sono stato travolto dalla gloria, poi dopo un anno, travolto dalla retinite pigmentosa… sfido chiunque ad accettare questa nuova condizione!” Così ha aggiunto: “Sono stati anni difficili, che mi hanno formato, dato tanto. Oggi per me è una cosa belle poterne parlare. Andrea Bocelli, e ancor prima sua moglie, mi hanno dato dei consigli e aiutato tanto.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Totò Cascio e la cecità: la diagnosi ad appena 11 anni
Totò Cascio, attore italiano, sarà ospite a La volta buona di Caterina Balivo. La vita dell’interprete, che a soli 8 anni entra nel cast del film di Giuseppe Tornatore, ha avuto una vita segnata dalla cecità. La diagnosi della malattia di Totò Cascio arriva a soli 11 anni: retinite pigmentosa. “Sì e dopo il successo internazionale di Nuovo Cinema Paradiso fioccavano le offerte. Io ero un bambino, non mi rendevo conto di tutto quello che stava succedendo. La premiazione agli Oscar, l’incontro con Sylvester Stallone, le battute con Celentano, i palleggi con Baggio e Vialli, i viaggi in Usa e in Giappone perché mi volevano negli spot pubblicitari. “
E ancora: “Ho conosciuto Gregory Peck e Glenn Ford, ho lavorato con Ennio Morricone, la famiglia Agnelli mi volle tra i testimonial del lancio della Fiat Cinquecento, nel 1991. Sentivo che tante cose avvenivano intorno a me ma non capivo bene e nei film più impegnativi mi annoiavo , venite tutti i bambini” ha dichiarato l’attore al Corriere della Sera. “E poi qualcuno intorno a me cominciò ad accorgersi che qualcosa nei miei occhi non funzionava. Anzi, fu Blasco Giurato, direttore della fotografia di Tornatore, a suggerire a mio padre di approfondire la cosa. La diagnosi, formulata in un importante centro di cura in Svizzera, non lasciava scampo: retinite pigmentosa, una grave malattia agli occhi che porta alla perdita progressiva della vista” ha aggiunto.
Totò Cascio e la malattia oggi: “Percepisco le luci”
La malattia di Totò Cascio lo porta progressivamente alla cecità, da quando aveva 11 anni. L’attore, ai microfoni del Corriere della Sera, ha rivelato cosa riesce a vedere oggi: “Le luci. Percepisco se in una stanza ci sono le finestre aperte, ma oggi sono abbastanza autonomo. Dopo anni di lavoro su me stesso ho imparato che il vittimismo serve a poco. Nei prossimi giorni, per esempio, dovrò andare in Toscana per presentare il mio libro, La gloria e la prova , e ci andrò da solo. Certo, mi verranno a prendere, ma io oggi vivo in quasi autonomia tra Bologna e la Sicilia e non escluso, un domani, di trasferirmi.”
L’attore non ha accettato subito la sua condizione di salute; inizialmente affrontava tutto “ignorando il problema, nascondendomi, cosa che ho fatto fino a quando non mi sono deciso a chiedere aiuto ea curarmi. Andavo a fare i provini e ovviamente ci si accorgeva che qualcosa non andava. Ma io immaginavo la cecità come il buio perfetto e fino a quando ho visto un poco di luce mi sono rifiutato di accettarla. È stato questo il mio errore: nascondermi. Se invece avessi chiesto subito aiuto non avrei vissuto fino a quasi 40 anni nell’isolamento più totale“.