Se c’è qualcosa, qualche evento in particolare, a cui Toto Cutugno deve la sua fama che supera i confini nazionali, quello è senza dubbio l’Eurovision Song Contest. Un evento che ha di fatto segnato in positivo la sua carriera, portandolo alla conquista di un primo posto inatteso e di certo ‘incredibile’ per tutti. Lui compreso: nessuno credeva in quel brano, Insieme: 1992, scritto in appena due giorni nelle pause di registrazione del programma Piacere Rai Uno. A proposito, la Rai era l’unica testata nazionale presente alla manifestazione, anche se avrebbe poi trasmesso l’evento in differita e solamente a tarda ora. Un passaggio sottotono, quello di Cutugno, che però alle mezze vittorie era già abituato. Lo ricordiamo eterno secondo al Festival di Sanremo, dove i Pooh gli regalarono il pass per l’Eurofestival (coontentino? premio di consolazione?) dopo averlo surclassato con Uomini soli. Pochi gli incoraggiamenti ricevuti da Toto; scarsissime le possibilità di vittoria. Glielo dissero esplicitamente: “Quando hai finito vieni via subito, non facciamo nessuna intervista, tanto non interessa a nessuno”. Questa sera, Techetechete’ proverà a rendergli giustizia, ripercorrendo quella che – a dispetto di ogni pronostico – è passata alla storia come la seconda e ultima tra le vittorie italiane all’Eurovision Song Contest.



L’inedita esultanza di Toto Cutugno alla proclamazione del vincitore

Insieme: 1992 fu la canzone con cui Toto Cutugno sbaragliò la concorrenza all’Eurofestival del 1990. Il riferimento nel titolo è all’anno della firma del trattato di Maastricht, che segnò la tanto auspicata istituzione dell’Unione Europea. Più che il testo, forse, a colpire fu l’arrangiamento epico esaltato da un modo di tenere il palco e una gestualità tipicamente italiana. In Europa piacque più che in patria: “Era chiaro che corresse per vincere, perché tutti canticchiavano il ritornello anche nelle prove. Lui poi era molto bravo a fare spettacolo anche in quel momento” (sono le dichiarazioni di Peppi Franzelin, commentatrice della Rai, in un’intervista a eurofestivalnews.com). Alla proclamazione, Cutugno fece risaltare ancor di più la sua ‘italianità’, esultando in platea a contatto diretto col pubblico. Nel commento a caldo, il suo ‘grazie’ andò ai Pooh che gli avevano ceduto il posto: “Li ringrazio, perché senza di loro oggi non sarei qui”.



Toto Cutugno: “Una canzone italiana per l’Europa”

“L’Europa non è lontana, c’è una canzone italiana, per voi”, evidenziava Toto Cutugno in quell’anno. Anche oggi, un artista italiano è d’ispirazione per il prosieguo dello show che ‘must go on’ nonostante il Coronavirus. Tale artista è Diodato, in rappresentanza delle decine di altri ‘artisti’ che – a loro modo, durante i giorni di lockdown – hanno deciso di ‘fare rumore’ e si sono fatti sentire con il loro eco a livello internazionale. Le esibizioni degli italiani dai balconi, infatti, non sono passate inosservate, e hanno dato l’idea per Europe Shine a Light, uno spettacolo inedito che andrà in onda questa sera al posto del Festival effettivo.

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